«Presto», il nuovo voucher per le prestazioni occasionali
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Avevate già detto addio ai voucher? Peccato, perché è in arrivo una riformulazione dei vecchi voucher che adesso avrà un nome diverso e decisamente meno accattivante. 

«Presto» è il nome del nuovo contratto che l’Inps ha messo a punto per le prestazioni occasionali. Le normative del nuovo contratto che sostituirà i voucher aboliti lo scorso marzo, dovevano essere presentate il 30 giugno ma, come al solito, arriva tutto un po’ in ritardo. È stata, infatti, pubblicata soltanto ieri la circolare 107/2017 che espone tutti i punti del nuovo lavoro introdotto dal decreto legge 50/2017.

Quando sarà operativo il nuovo contratto e quali sono le novità

A partire da lunedì 10 luglio, «Presto» sarà disponibile sulla piattaforma online dell’Inps e, in previsione di un’elevata richiesta del nuovo contratto, è già stato predisposto un supporto costante per le aziende, i datori di lavoro e i lavoratori. Per quanto riguarda il contratto di prestazione occasionale, le novità riguarderanno soprattutto le tutele: sia del datore di lavoro che, soprattutto, del lavoratore. Chi usufruirà della prestazione – il datore di lavoro o il committente – dovrà comunicare preventivamente e obbligatoriamente sulla piattaforma dell’Inps l’attivazione del contratto, che potrà comunque essere revocata entro tre giorni. Il lavoratore, a sua volta, potrà confermare o meno l’avvenuta attività di prestazione e nel caso in cui dovesse confermarla, il datore di lavoro non potrà più revocarla. Nel caso in cui il lavoratore dovesse revocare la prestazione prima della conferma da parte del lavoratore, quest’ultimo riceverà un sms d’avviso dell’avvenuta revoca e potrà intervenire invocando il diritto di retribuzione. Si tratta di un sistema valido che prevede la totale assenza di abusi in ambito lavorativo.

Importi minimi e limiti massimi

Il valore nominale di ciascun titolo di pagamento è di 10 euro: di questi (quindi inclusi) a carico del committente ci saranno 1,65 euro di contributi previdenziali, 0,25 euro di premio Inail e 0,10 euro di oneri gestionali. Il netto pagato al lavoratore sarà quindi di 8 euro rispetto ai 7,5 euro previsti nella precedente normativa.

Il compenso orario minimo previsto è di 9 euro, ma è comunque previsto un minimo di quattro ore al fine di garantire il minimo fisso di 36 euro. Nel caso in cui la prestazione occasionale dovesse durare meno saranno comunque garantiti i 36 euro al lavoratore. Bisognerà, però, aggiungere ai 9 euro il 33% di contributi Inps, il 3,5% di premio Inail e l’1% di oneri di gestione, facendo salire a 12, 41 euro il costo totale minimo orario per il committente.

Per quanto riguarda invece i limiti massimi previsti dal nuovo contratto di prestazione occasionale, ogni lavoratore può guadagnare non più di 5.000 euro netti annui, non superando i 2.500 per singolo committente. Il committente non può comunque erogare più di 5.000 euro di compensi all’anno considerando l’intera somma dei lavoratori coinvolti. I 5.000 euro sono ovviamente da ritenersi al netto, non considerando quindi contributi, premio e oneri. Sarà l’ennesimo buco nell’acqua, oppure no? Staremo a vedere.

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