Venerdì, l’International Trade Commission degli Stati Uniti ha emesso una pronuncia pregiudiziale nella controversia sui brevetti tra Sonos e Google. A quanto pare Google ha violato cinque brevetti validi, appartenenti alla società audio. Così è quanto emerge dalle dichiarazioni a ZDNet.
Sonos ha intentato causa per la prima volta contro Google nel gennaio 2020. La sentenza di venerdì è la prima pietra miliare in quella che sarà sicuramente una lunga controversia legale.PUBBLICITÀ
Il responsabile legale di Sonos Eddie Lazarus in una dichiarazione fornita a ZDNet
“Oggi, il giudice amministrativo ha ritenuto validi tutti e cinque i brevetti rivendicati da Sonos e che dichiarato che Google viola tutti e cinque i brevetti”.
“Siamo lieti che l’ITC abbia confermato la palese violazione da parte di Google delle invenzioni brevettate di Sonos. Questa decisione riafferma la forza e l’ampiezza del nostro portafoglio, segnando una promettente pietra miliare nella nostra ricerca a lungo termine. Per difendere la nostra innovazione dall’appropriazione indebita da parte dei monopoli della Big Tech”.
Nello specifico, un giudice ITC ha stabilito che Google ha violato il Tariff Act del 1930. Quando ha importato e venduto negli Stati Uniti determinati lettori e controller audio, nonché i rispettivi componenti. Sonos ha chiesto all’ITC di emettere un ordine di esclusione limitato e di desistere dagli ordini contro Google.
Sonos è stato un pioniere nell’audio in rete, ma i suoi altoparlanti sono stati oscurati da Google Home e Amazon Echo negli ultimi anni. Google e Amazon sono stati in grado di offrire i loro dispositivi intelligenti ad una frazione del costo di un altoparlante della ditta accusatrice. Per altro inondando il mercato di dispositivi come mezzo per portare i clienti nei rispettivi ecosistemi digitali.
Oltre a lamentarsi con l’ITC, Sonos ha anche intentato una causa contro Google in un tribunale distrettuale federale. Il suo CEO Patrick Spence ha testimoniato contro Google davanti a un sottocomitato antitrust della Camera degli Stati Uniti.
Google, nel frattempo, ha denunciato (riconsegnando il favore).