Procede il protocollo tecnico per lo scambio di dati tra banche e confidi
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Il protocollo nasce dal cortese invito rivolto ai confidi vigilati dalla Banca d’Italia con la Comunicazione dell’8 maggio 2013. Nel dicembre 2013 ABI e Assoconfidi hanno firmato un protocollo d’intesa, e poi nel luglio 2014 è stato costituito un Gruppo di lavoro, che ha da poco completato la fase progettuale del suo incarico.

Il lavoro dei tecnici ha portato a modificare alcune delle previsioni del Protocollo d’intesa, tenendo conto soprattutto di vincoli di fattibilità e di costo. Tali modifiche saranno a breve ratificate da ABI e Assoconfidi.
Alla luce di quanto concordato, il flusso dati dalle banche verso i confidi sarà rilasciato con cadenza mensile entro I’ultimo giorno lavorativo del mese successivo; sarà basato sugli archivi utilizzati dalle banche per le segnalazioni di vigilanza, ma non includerà le rettifiche per rilievi della Banca d’Italia incluse nel flusso di ritorno; il tracciato sarà codificato nel formato XBRL; infine, le informazioni saranno crittografate e inviate all’Hub unico per tutti i Confidi promosso da Assoconfidi per semplificare e velocizzare le procedure di scambio dei flussi, che sarà gestito dalla società SEC Servizi (vedi oltre).
Le informazioni richieste sono quelle necessarie ai confidi per riscontrare e aggiornare lo stato e l’entità delle esposizioni sottostanti le garanzie. Pare che alcune banche non siano in grado di assicurare i dati relativi delle pratiche revocate o soggette ad estinzione anticipata. Se le cose stanno così, spero che quelle banche si organizzino perché sono proprio quelle le posizioni critiche da monitorare per i confidi.

Il set di documentazione tecnica è stato sottoposto nei giorni scorsi a Banca d’Italia per un OK sul lavoro svolto, necessario alle banche per giustificare l’investimento nelle procedure di estrazione conformi al protocollo.
In parallelo, alcune banche e confidi del tavolo di lavoro stanno testando le procedure di invio, ricezione e trattamento dei flussi informativi.

Il placet della Banca d’Italia (se ci sarà, sarà implicito e informale) non obbligherà le banche a condividere il Protocollo e a renderlo operativo nei loro rapporti con i confidi vigilati. In proposito, Assoconfidi ha richiesto ad ABI di sensibilizzare le banche.

Un ultimo aggiornamento importante riguarda l’attivazione dell’Hub centralizzato. Assoconfidi e Sec Servizi (società designata per la gestione dell’hub) stanno definendo un Accordo Quadro e dei contratti tipo tra Sec Servizi e i singoli Confidi, con un tariffazione che non dovrebbe essere molto onerosa (mi è giunta voce di un costo annuo di circa mille euro). I confidi dovranno sostenere il costo delle interfacce tra il flusso XBRL e i loro sistemi informativi. Il punto critico sarà la gestione con la banca segnalante degli errori e delle anomalie; i soggetti impegnati nel test hanno ben chiaro il problema e auspicano che la procedura aiuti a risolverlo in modo efficace.

In definitiva, il tavolo di lavoro ha rappresentato la forma più matura di confronto e collaborazione su temi tecnici (e non solo) tra confidi, banche e loro fornitori. Ci sono ancora molte tappe nel percorso realizzativo, con diverse precondizioni, tecniche e politiche, da assicurare.
Le banche, come sistema, pensano ancora che i confidi, come sistema, siano partner strategici interessanti? Lo sapremo anche dal modo in cui questo progetto sarà portato a compimento, o lasciato andare.

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