Proclamato uno sciopero nazionale di 24 ore del trasporto aereo

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alitaliaPer Venerdì 13 Dicembre 2019 i sindacati hanno annunciato uno sciopero del Trasporto aereo. Le motivazioni della protesta partono dalla crisi Alitalia per la quale ancora non c’è un piano di risoluzione. Inoltre, le associazioni dei lavoratori chiedono a tutte le aziende l’applicazione del contratto di settore e il rifinanziamento del Fondo di Solidarietà del trasporto aereo.

Altra giornata nera, dunque, nei cieli italiani. Intanto, l’amministratore delegato di Lufthansa, Carsten Spohr, continua a ribadire che prima di considerare un investimento sulla compagnia italiana, sarà necessario vedere una ristrutturazione dell’azienda.

Il Leader dell’azienda tedesca ritiene che la visione strategica per Alitalia sia più importante che un’eventuale iniezione di capitale.

Crisi Alitalia: Atlantia si ritira

Una ristrutturazione, quella della compagnia aerea italiana, che sembra invece sempre più lontana. E’ di qualche ora fa la notizia del ritiro di Atlantia dalla squadra di salvataggio. Tutto alla vigilia del termine per la presentazione delle offerte.

In un comunicato ufficiale diramato dalla società romana, si legge che:

Preso atto della mancanza di significative evoluzioni nelle problematiche rappresentate in tale data, la Società informa che allo stato attuale non si sono ancora realizzate le condizioni necessarie per l’adesione di Atlantia al Consorzio finalizzato alla presentazione di un’eventuale offerta vincolante su Alitalia.

Le condizioni le aveva dettate la stessa holding dei Benetton. Per presentare un’offerta, sarebbe stata stata necessaria la partecipazione di un partner aziendale disposto ad andare oltre il 10% della newco.

Il partner ideale non poteva essere Delta, fin dall’inizio. La compagnia USA, pur essendosi unita alla cordata di salvataggio, aveva già dichiarato di non voler andare oltre il 10%, investendo un massimo di 100 milioni.

Rimaneva Lufthansa, pronta ad intervenire come partner commerciale. Ma solo a fronte di una vera ristrutturazione dell’azienda italiana.

Le conseguenze per Alitalia appaiono dunque allarmanti. Alla vigilia del termine per la presentazione delle offerte di acquisto, non c’è alcuna azienda disposta ad intervenire in modo deciso.

Lo scenario più probabile, ora, è che la deadline sarà rimandata ancora una volta. Probabilmente di un paio di settimane, per favorire una nuova trattativa.

Se l’obiettivo di trovare un partner industriale disposto a farsi carico del salvataggio Alitalia verrà mancato, non si esclude l’ipotesi della nazionalizzazione.

Nel frattempo, però, la compagnia italiana continua a sprofondare in una crisi senza fine.

L’azione di protesta prevista per il 13 Dicembre 2019 seguirà lo sciopero nazionale di 4 ore del 6 luglio scorso. Le problematiche rimangono immutate e l’obiettivo dei sindacati è quello di dare una svolta a questa situazione altamente destabilizzante.

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