Quasi nessuno legge realmente tutta l’informativa sul trattamento dei dati personali
Domani è la giornata internazionale del trattamento dei dati personali.
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Domani è la giornata internazionale del trattamento dei dati personali. Lo puoi pure chiamare Data Protection Day e sostanzialmente è un giorno come un altro, in cui però ti suggeriamo – quantomeno – di controllare le impostazioni sulla privacy dei tuoi dispositivi (smartphone, tablet, laptop) e informarti sulle preferenze. Dai, su, è un giorno all’anno. Puoi pure vedere chi ha accesso ai tuoi dati personali su Facebook, chi vede i tuoi post, quali app hanno accesso a quali dati. E chiederti se sei felice che possano vedere quel che vedono. Per non parlare di quando entri su un sito web e guardi quell’odioso banner…

Perché il Privacy Day è importantissimo

Sì, ci siamo capiti. Entri in un sito web e già sai che ti troverai davanti il banner sull’accettazione dei cookie. Ah, che rottura di scatole. Chi legge realmente tutta l’informativa sul trattamento dei dati, scritta in linguaggio formale/avvocatesse, così lunga e articolata che – sai che c’è? – quasi mi passa la voglia di visitare quel sito e manco mi ricordo più perché ci sono finito? Poi una volta era semplice, accettavi o meno, e magari manco leggevi che c’era scritto, perché i siti sono uguali, poi che mi frega se vedono i miei dati, del resto ormai sono controllato, il solo possedimento di uno smartphone mette in pubblica piazza i miei dati, etc. Ma non sono complottista, lo dico sul serio, le big tech mi spiano, etc. Che differenza c’è tra GDPR e Cookie Law? Perché dovrei accettare – o rifiutare, così quasi per ripicca – tutti i biscottini? Quali leggi mi difendono, se ne esistono?

Privacy Day, ecco le leggi che ti proteggono

Il Consiglio Europeo ha introdotto il Data Privacy Day ad aprile 2006, annunciando l’istituzione di una giornata ad hoc nella quale sensibilizzare i cittadini sul tema. Il giorno 28 gennaio non è stato scelto a caso: il 28 gennaio 1981 venne firmata la Convenzione 108, che deliberava sulla protezione dei dati e il loro trattamento automatizzato. Dal 1981, poi, ci sono stati almeno due grandi passi verso la tutela della riservatezza dei dati. Uno il 24 ottobre 1995, con la Direttiva 95/46/CE in materia di protezione dei dati personali, l’altro in primavera 2016 col Regolamento 2016/679, che forse hai già sentito nominare come GDPRGeneral Data Protection Regulation. E l’Italia, che già aveva un codice per la protezione dei dati personali, il D.lgs 196/2003, recepisce le norme, che tra l’altro disciplinano le figure che intervengono nel trattamento dei dati, delinea il consenso e l’informativa, i diritti degli interessati, definisce le violazioni e le sanzioni. Tutto.

Come festeggiare il Data Privacy Day?

Parlando seriamente, per “festeggiare” questo Data Privacy Day, o Data Protection Day, o giornata internazionale della privacy, è bene riflettere sui tuoi dati e sulla tua riservatezza. Bastano pochi accorgimenti. Sembra che l’81% dei furti d’identità sia legato a password scadenti. Dì pure addio a 123456, meglio se combini lettere, maiuscole e minuscole, caratteri speciali e numeri. Almeno 12 caratteri, mai riciclare le password e anzi, cambiale spesso. Puoi usare un gestore di password e se possibile adottare le nuove modalità di autenticazione, tipo la 2FA, a due fattori, o mediante i fattori biometrici (impronte digitali, scansione del viso). Per proteggerti, puoi usare un browser cookieless, o anche solo scorrere tra le impostazioni di Chrome, Edge o Safari e guardare i siti che hanno gentilmente depositato piccole porzioni di codice sul tuo sito web. Solo un giorno all’anno, ne vale la pena. E buon Data Privacy Day!

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