Quindicimila controlli anti contraffazione vengono effettuati sulla nostra mozzarella di bufala
La Mozzarella di Bufala Campana è un pilastro indiscusso della nostra enogastronomia.
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La Mozzarella di Bufala Campana è un pilastro indiscusso della nostra enogastronomia. Arriva nel 2024 l’ultimo passo in un lavoro costante, negli anni, di potenziamento ed efficientamento tecnologico del settore di Tutela. Un passo fondamentale per il futuro: l’arruolamento di Nina, un’agente di tutela interamente creato dall’intelligenza artificiale.

Nina ha il volto candido di una donna e il nome di una delle bufale più longeve e produttive della storia del comparto, ma una capacità di essere efficace nel suo compito di scovare truffe e falsi tutt’altro che amichevole. E rappresenta il futuro. “L’obiettivo del nostro Consorzio – sottolinea il Presidente Domenico Raimondo – è di potenziare sempre più la trasparenza del comparto, puntando sull’innovazione digitale. Questo progetto si aggiunge alla totale tracciabilità della filiera, che oggi, partendo da una singola mozzarella di bufala Dop consente di risalire fino alla partita di latte con cui è stata prodotta”.

Il progetto di cui Nina è l’implementazione è il “MBC LS – Mozzarella di Bufala Campana Label System”, una piattaforma digitale all’avanguardia che permette di rendere automatico tutto il percorso di vita degli incarti, primo vero alleato di chi acquista Mozzarella di Bufala Dop nella lotta ai prodotti contraffatti. Non è facile controllare un mercato che conta 11mila addetti e vale oltre 55mila tonnellate di mozzarella, e per questo, da anni, il Consorzio si avvale dell’aiuto della digitalizzazione. Tutte le modifiche a incarti e imballaggi di ogni produttore iscritto al Consorzio, infatti, vengono oggi raccolte in un archivio unico che permette un tracciamento decisamente più puntuale di quanto avrebbe permesso la burocrazia cartacea.

Sviluppata dalla Farzati Spa, “è un modello di innovazione nel settore – spiega Giorgio Ciardella, Cto dell’azienda – perché riesce ad offrire una soluzione concreta per garantire la trasparenza e la tracciabilità degli incarti e combattere la contraffazione. Attraverso l’impiego di tecnologie avanzate, questa iniziativa non solo tutela uno dei prodotti più rappresentativi dell’eccellenza italiana, ma stabilisce anche nuovi standard per l’intero settore agroalimentare”. In un mondo dove l’intelligenza artificiale non ha ancora un suo posizionamento, Nina, capace di apprendere continuamente perfezionando sé stessa, rappresenta quel quid che ci permette di andare oltre e di fare la differenza. L’intelligenza artificiale non solo impara a distinguere gli incarti falsi dalle imitazioni, ma può avere il mondo del web sotto controllo con una velocità che nessun essere umano potrebbe eguagliare. Non solo quindi analizza costantemente i riferimenti che incontra sulla Mozzarella di Bufala Campana DOP, cercando la presenza di imitazioni, contraffazioni, evocazioni o abusi, ma fornisce un supporto alla vigilanza umana. In contesti di controllo a campione, infatti, o di lavori a seguito di segnalazione, permette un pre-screening che ottimizza il lavoro umano.

Un progetto innovativo, quindi, che rappresenta non solo una sfida per il Consorzio casertano, ma per tutto il comparto di tutela italiano, da sempre asfissiato dal problema dell’Italian Sounding. Utilizzando queste particolari tecnologie come strumento di lotta alle truffe, infatti, si potranno andare a contrastare i fenomeni di look-alike, tutti quei prodotti, nei fatti, che non rappresentano una contraffazione palese, ma giocano sul non detto, sulle somiglianze, nelle maglie grigie di ciò che sembra ma non è e che, sugli scaffali di un supermercato, può diventare decisamente pericoloso. Perché non è un caso, se su 470 interventi rivelatesi necessari, più del 46% è legato a un fenomeno di evocazione. Al far credere all’acquirente di avere qualcosa nel carrello che non esiste, seguito al 33% dalla presenza della denominazione di origine fasulla. Fattori difficili da individuare e contrastare, che Nina promette, però, di combattere.

 “Questa innovazione rappresenta un salto di qualità nell’attività di vigilanza sulla mozzarella di bufala campana Dop e testimonia che, se ben utilizzata, la rivoluzione dell’intelligenza artificiale può essere di grande aiuto alla tutela del Made in Italy” ha commentato il direttore del Consorzio, Pier Maria Saccani. “L’applicazione dell’IA renderà possibile per il Consorzio implementare in maniera esponenziale la propria attività di vigilanza sul mercato ma anche di fornire un servizio di monitoraggio a favore dei soci. Così per la prima volta l’agrifood di eccellenza si allea con l’innovazione tecnologica, restando al passo con le sfide del mondo globale”.

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