Riflettori puntati sulla riunione del braccio operativo della Federal Reserve system
Riflettori puntati sulla riunione del Federal Open Market Committee, il braccio operativo della Federal Reserve, con successiva conferenza stampa del presidente, Jerome Powell.
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Riflettori puntati sulla riunione del Federal Open Market
Committee, il braccio operativo della Federal Reserve, con successiva
conferenza stampa del presidente, Jerome Powell. L’Istituto è atteso confermare
il costo del denaro, ma potrebbero giungere spunti interessanti sull’evoluzione
dei rialzi dei tassi nel 2022 e sulla riduzione del bilancio. Sempre in tema di
banche centrali, oggi è attesa anche la decisione di politica monetaria della
Bank of Canada, che dovrebbe mantenere i tassi stabili allo 0,25%. Tra i dati,
l’agenda macro prevede le vendite di case nuove negli Stati Uniti. Per quanto
riguarda l’Italia, oggi si avrà la terza votazione per il presidente della
Repubblica.

Sul fronte asiatico, secondo quanto reso noto su base preliminare dalla Bank of
Japan, in dicembre il Corporate Services Price Index (Cspi, l’indice dei prezzi dei
servizi alle imprese) è salito in Giappone dell’1,1% annuo come in ottobre e
novembre. Su base sequenziale l’indice è invece cresciuto dello 0,3% contro lo
0,2% precedente. Inoltre, secondo quanto reso noto dall’Ufficio di Gabinetto
nipponico, l’indice anticipatore del Giappone sale in novembre a 103,2 pts dai
101,5 pts della lettura finale di ottobre. L’indice di coincidenza, che sintetizza lo
stato attuale dell’economia, è invece cresciuto a 92,8 pts dagli 89,8 pts
precedenti. Il Fondo monetario internazionale (Fmi) peggiora dal 5,6% al 4,8%
la stima di crescita del Pil della Cina nel 2022 a causa dell’impatto delle sue
politiche di tolleranza zero nella gestione della pandemia di coronavirus e del
previsto stress finanziario per i colossi del settore immobiliare. L’edizione del
gennaio 2022 del suo World Economic Outlook Update già nel sottotitolo
riassume adeguatamente lo scenario citando “ripresa interrotta e aumento
dell’inflazione” e il Fondo, proprio a causa di una ripresa più debole del previsto,
ha peggiorato dal 4,9% al 4,5% la stima di espansione dell’economia globale
quest’anno, contro il 5,9% del 2021.

Il cross euro/dollaro vale 1,1290, in rialzo di 0,02%, mentre il cambio euro/yen
si attesta su 128,68, in rialzo di 0,06% e il cambio usd/jpy scambia a 113,91 in
rialzo di 0,04%.

Derivati sul greggio positivi stamane. Il futures sul Brent guadagna lo 0,39% a
USD 88,54 il barile, mentre WTI Usa sale dello 0,19% a USD 85,76.

Stamane il Bund future ha aperto a 170,42, il Btp future a 145,91. Lo spread
Btp/Bund riparte da 143 pts, con il rendimento del nostro Btp decennale
all’1,353%.

Apertura positiva per le borse europee, con Piazza Affari che guadagna quasi
un punto percentuale. Positivi i titoli bancari. In rialzo Campari, Ferrari, Tenaris,
Saipem e Moncler. In rosso, invece, solo Pirelli e Amplifon.

Azionariato asiatico complessivamente negativo stamane, con il Nikkei 225
della borsa di Tokyo che perde lo 0,44%, Hong Kong che sale dello 0,01%,
Shanghai in rialzo dello 0,66%, Seoul in ribasso dello 0,41%, Sidney scende
del 2,49%. Dopo una seduta di netta frenata per Wall Street, alla riapertura
degli scambi in Asia la tendenza in negativo è complessivamente proseguita
anche se si è fatta maggiormente contrastata. La piazza di Sydney rimane
chiusa per l’Australia Day.

Negativa la chiusura di Wall Street. Il Dow Jones è sceso dello 0,19%,
l’S&P500 ha perso l’1,22%. In ribasso del 2,17% il Nasdaq.
La Borsa di New York ha chiuso la seduta in ribasso penalizzata dal comparto
tecnologico. Mercato condizionato dall’avversione al rischio da parte degli
investitori in vista delle decisioni della Fed di mercoledì e dalle tensioni sul
fronte geopolitico. A contribuire al clima negativo anche la decisione del Fondo
monetario internazionale di rivedere al ribasso la stima di crescita
dell’economia globale per il 2022.

Tra i titoli in evidenza American Express +8,93%. Il colosso delle carte di
credito ha annunciato risultati trimestrali superiori alle attese. Nel quarto
trimestre l’utile per azione si è attestato a USD 2,18 contro gli USD 1,87 del
consensus. Johnson & Johnson +2,88%. Il colosso farmaceutico e dei beni di
consumo ha chiuso l’esercizio 2021 con un utile netto in crescita a USD 20,878
mld (+41,9% rispetto al 2020). I ricavi sono aumentati del 13,6% a USD
93,775 mld.

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