Rimpasto ai vertici per Deutsche Bank
Deutsche Bank: Usa e Giappone insegnano, Bce fallirà miseramente

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Dopo che diversi azionisti avevano espresso disagio sulle vicende in cui si è trovata coinvolta la banca – tra cui gli scandali di manipolazione del tasso interbancario Libor – il colosso tedesco ha varato un rimpasto manageriale, redistribuendo le responsabilità in capo ai due ceo: Anshu Jain e Juergen Fischen.

Nel dettaglio, Jain ha assunto direttamente la responsabilità della strategia di ristrutturazione del gruppo annunciata il mese scorso, che prevede tra l’altro un piano di tagli da 3,5 miliardi di euro e l’uscita da alcuni mercati. Il top manager ha invece lasciato nelle mani del direttore finanziario Stefan Krause, che sta per abbandonare questo incarico, la responsabilità a livello di consiglio di amministrazione dell’investment banking e dei rapporti con le grandi imprese.  Krause ha rilevato anche dall’altro amministratore delegato, Juergen Fischen, l’incarico di seguire la divisione che si occupa delle attività “non core” ed è indicato anche come possibile presidente di Postbank, la controllata che Deutsche Bank vorrebbe cedere nell’ambito del piano per ridimensionare la presenza nell’attività bancaria retail. Il capo della divisione retail, Rainer Neske, lascerà la banca a fine giugno. Nel rimpasto delle altre posizioni di management, acquista peso l’italiano Fabrizio Campelli, già direttore della strategia di gruppo, chiamato ad affiancare Jain nel seguire la ristrutturazione e nominato vice chief operating officer.

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