Rottamazione delle cartelle dell’Agenzia delle entrate: il comune di Brindisi ha lasciato spirare invano il termine ultimo

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prestazione occasionaleMentre a Lecce l’amministrazione comunale ha varato il provvedimento che prevede la rottamazione
delle cartelle esattoriali degli ultimi 17 anni relative alle imposte locali Imu, Tari e Tasi, quella di
Brindisi ha lasciato spirare invano il termine ultimo, fissato nel “Decreto Crescita”.

“Eppure, come primo firmatario, unitamente ai consiglieri Quarta (che con me compone il gruppo di
Forza Italia), Loiacono (Idea), Saponaro (Lega), Oggiano (Fratelli d’Italia) e Lo Martire (Brindisi
Popolare)”, dichiara il consigliere azzurro Cavalera, “avevamo per tempo depositato un Ordine del
Giorno con cui chiedevamo che la Giunta aderisse alla rottamazione delle cartelle esattoriali
introdotta dal Decreto Crescita, entrato in vigore il primo maggio di quest’anno. Come consiglieri
espressione del centro destra avevamo, infatti, evidenziato che l’amministrazione comunale era
ancora in tempo per adottare una misura che prevede importanti vantaggi per i contribuenti, quali
l’annullamento delle sanzioni, degli interessi e la possibilità di un pagamento rateale, che avrebbero
dato sollievo a tante famiglie in grave dicoltà economica, tenuto conto che i beneci avrebbero
riguardato tutte le cartelle esattoriali per tasse locali dal 2000 al 2017 e, quindi, una platea
apprezzabile di contribuenti”.
Una misura che ha già riscosso, a dire del Direttore Generale dell’Agenzia delle Entrate, un grande
successo con previsioni di entrate che hanno dato respiro alle casse dei comuni, fortemente in crisi
di liquidità, come quella del Comune di Brindisi, che vi hanno aderito.
L’obiettivo a cui mira il provvedimento non è solo quello di perseguire una pace scale con i
contribuenti, ma di fare cassa rispetto a situazioni concernenti crediti di dicile esigibilità, proprio a
causa delle sanzioni e degli interessi.
I revisori dei conti del Comune di Brindisi, infatti, evidenziano un’evasione delle imposte locali, tra
imu/tasi/tarsu-tari/tosap, pari a €.11.764.027,13 e che, per le stesse imposte e tasse, i residui attivi al
31.12.2018 ammontano a € 34.682.615,07.
Una somma enorme, parte della quale avrebbe potuto essere recuperata con questa misura, stante
anche l’acclarata dicoltà del Comune di predisporre idonee misure atte a combattere l’evasione
scale.
“L’auspicio che la nostra richiesta potesse essere accolta è svanita, così, mentre nel vicino comune di
Lecce, l’amministrazione coglie al balzo l’opportunità, a Brindisi prevale, ancora una volta, la politica
del NO” aggiunge Cavalera.

Il capogruppo di Forza Italia conclude “non mi sorprende che mentre era in atto l’intervento del Consigliere Oggiano che criticava, sotto il prolo politico, la scelta della Giunta di non calendarizzare per tempo l’ordine del giorno, dai banchi della maggioranza si è levato un <evviva il socialismo>. Prendo atto, quindi, che la giunta di sinistra che governa la città di Brindisi è contraria ad abbattere la pressione scale ed aiutare tante famiglie in dicoltà economica”

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