Rottamazione Equitalia: non tutti i comuni aderiscono

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Scade il 21 aprile prossimo il termine per la presentazione della domanda di rottamazione delle cartelle Equitalia. In molti hanno già usufruito di questa agevolazione ma non tutti sanno che in 29 capoluoghi non è possibile eseguire l’operazione suddetta. Vediamo perché e quali sono le province che non aderiscono all’iniziativa.

Rivelazioni Anci-Ifel

La normativa che regola le agevolazioni sulle cartelle esattoriali (Decreto Legge n. 193 del 2016) riguardante inizialmente solamente le pratiche notificate da Equitalia negli anni 200/2016, venne rettificata in Parlamento (art. 6 ter) consentendo alle Regioni che non aderiscono ad Equitalia, di scegliere se rottamare le cartelle a loro competenti abbattendo multe e interessi maturati dai contribuenti. La scadenza è stata il 31 marzo scorso per la deliberazione comunale. I dati Anci-Ifel che riguardano 105 capoluoghi di provincia rivelano che 38 comuni (Napoli, Roma, Palermo, Vicenza, Perugia, Cagliari, Varese, Bergamo) riscuotono tramite Equitalia e perciò hanno aderito automaticamente alla rottamazione delle cartelle. Dei 67 rimanenti 38 hanno deciso per la rottamazione mentre gli altri 29 no.

Rottamazione Equitalia: chi aderisce e chi no

I comuni che non hanno rottamato le cartelle esattoriali dei propri cittadini appartengono per lo più al centro-nord, tra cui Milano, Torino, Bologna, Firenze, Venezia, Genova, Verona, Monza, Como, Livorno, Arezzo, Ravenna, Pisa, Isernia, Parma, Ferrara, Alessandria. Al Sud annoveriamo Messina, Bari, Potenza. Le motivazioni che hanno portato a questa scelta sono differenti. Il Sindaco di Milano, Beppe Sala, ha dichiarato che la decisione di non rottamare le cartelle è dovuta al fatto di non voler dare “uno schiaffo morale a chi paga puntualmente e fa il proprio dovere di cittadino.” Anche il Sindaco di Bologna, Virginio Merola, ha avuto lo stesso pensiero, mentre qualcuno da optato per il pagamento pieno delle cartelle in quanto non lo ritiene conveniente per il comune al quale le entrate delle sanzioni fanno comodo.

Consultare il sito del Comune

Questa indagine Anci-Ifel riguarda i capoluoghi ma il problema resta per i 4.725 comuni che non riscuotono tramite Equitalia. Come può sapere il singolo cittadino se può rottamare o no le proprie cartelle esattoriali? Un apposito Decreto legislativo obbliga il comune a rendere pubblica la propria posizione esponendo sul sito ufficiale la delibera. Quindi è necessario consultare il sito web del proprio comune e verificare la situazione. Il termine per la delibera è scaduto il 31 marzo ma i singoli municipi che hanno deciso di aderire alla rottamazione possono aver deliberato scadenze differenti come per esempio la città di Padova in cui la scadenza per la presentazione della domanda di rottamazione è stata fissata per il 2 maggio.

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