Salini Impregilo al rush finale con banche e Cdp per il salvataggio di Astaldi

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Salini ImpregiloSalini Impregilo punta a inserire Condotte nel futuro Progetto Italia che poggia sul salvataggio di Astaldi. Le proposte arrivate da 21 soggetti, secondo quanto ricostruisce oggi il Sole 24 Ore, saranno esaminate dai commissari con l’advisor Mediobanca.

Salini Impregilo, in vista delle offerte vincolanti, è vista in pole position, in quanto sta già lavorando in joint venture con Condotte su alcune commesse.

Fra gli altri grandi gruppi in corsa il giornale indica poi la Rizzani De Eccher e Pizzzarotti, due dei soggetti che hanno mostrato interesse a conferire attività in Progetto Italia. Inoltre la vicentina Icm (l’ex Impresa Costruzioni Maltauro), il gruppo romano Cimolai, il Consorzio Stabile Infratech, il gruppo infrastrutturale
australiano Macquarie, Hitrac Engineering Group e Toto Costruzioni Generali.

A completare la lista ci sarebbero Frimat Costruzioni Generali, il gruppo finanziario britannico Equitix, l’azienda bergamasca Vitali e infine il gruppo De Sanctis Costruzioni.

Astaldi, trattative ai supplementari

Intanto è partito il conto alla rovescia per il salvataggio di Astaldi dopo che ieri il gruppo ha preso atto della nuova offerta di Salini Impregilo corredata dalle lettere di impegno non vincolante firmate da Cdp Equity e dalle banche coinvolte, per poi depositare gli atti al Tribunale fallimentare di Roma, e guadagnare tempo fino al 31 luglio per le trattative finali.

Gli istituti di credito sono Intesa Sanpaolo, UniCredit, Sace, Bnp Paribas, Illimity, Banco Bpm e Mps. La nuova proposta di Salini completa quella precedente, con un aumento di capitale da 225 milioni di Astaldi, riservato a Salini Impregilo, un aumento da 600 milioni di quest’ultima e un finanziamento da quasi un miliardo.

L’aumento di Salini sarà ripartito tra Salini Costruttori (50 milioni), Cdpe (250), le banche (150) e il mercato (150), con la garanzia di Bofa e Merril Lynch.

Il finanziamento si articola invece in 200 milioni per le esigenze di cassa di Astaldi fino all’omologa del concordato, 384 milioni da parte delle banche finanziatrici di quest’ultima, per le garanzie funzionali alla prosecuzione dell’attività, e ulteriori 200 milioni per rifinanziarne il prestito obbligazionario. Completano il quadro 200 milioni destinati a Salini Impregilo per una linea di credito revolving, disponibile dopo la chiusura dell’aumento da 600 milioni, necessaria per allargare il Progetto Italia ad altri soggetti.

In Borsa intanto a metà seduta le azioni Astaldi consolidano con un calo dell’1,2% a 0,736 euro, Salini Impregilo resta nel mirino delle vendite con un -2,7% a 1,656 euro.

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