Abbiamo parlato già varie volte del social lending, ossia del prestito tra privati. Una soluzione che permette di evitare il passaggio dall’intermediario finanziario e quindi, di norma, è più conveniente.
Di norma perché, in realtà, per i più giovani è meno conveniente che per chi ha già una storia di crediti richiesti (e rimborsati) alle spalle. Il taeg è infatti intorno al 9% per chi ancora non ha mai fatto ricorso a un finanziamento, sensibilmente più alto rispetto a quello associato a chi non si affaccia per la prima volta al mondo del credito.
Va ancora segnalata una particolarità del peer to peer. I redditi guadagnati durante l’anno con gli interessi vengono tassati con l’aliquota del proprio scaglione Irpef. Più alta è l’aliquota, più basso sarà il guadagno reale. Si può quindi affermare che il social lending è vantaggioso in particolare per prestatori che abbiano bassi livelli di reddito.
Il prestito sociale piace in particolare alle persone che hanno bisogno di liquidità o di investire guadagnando. I tassi di remunerazione sono infatti più competitivi di quelli di un conto deposito classico.
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