Sui medici anche il peso delle ingiustizie bancarie
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Il prezzo dei sacrifici per acquistare la propria casa o investire sullo studio professionale lo conoscono bene, eppure non sanno delle irregolarità che possono nascondersi dietro l’ottenimento dei fondi necessari da parte di banche o istituti di credito. Un sondaggio, realizzato da Consulcesi, dipinge uno scenario ricco di spunti riguardo i rapporti tra i professionisti della sanità e le banche. I numeri sono eloquenti: l’86% ha chiesto un mutuo, ma solo il 28% è al corrente del fatto che tre su quattro sono irregolari. Questo è il dato certificato da una indagine realizzata da un primario istituto finanziario.

 

Tornando alla ricerca fatta da Consulcesi, su un campione di 1.484 camici bianchi operanti nel nostro Paese, emerge anche un’altra percentuale interessante: il 31% dei medici non è a conoscenza della possibilità di recuperare tutte le somme indebitamente restituite alla propria banca per i mutui o i finanziamenti erogati. In media è possibile riavere 80mila euro per ogni 200mila erogati sia nel caso si verifichi la pratica scorretta della pubblicità ingannevole, sia si sfoci nei tassi usurari. Diverso, invece, il caso dell’anatocismo, che si verifica sui conti correnti.

Continuando a scorrere i dati del sondaggio, il 92% dei medici interpellati non è consapevole della possibilità di ricorrere alla magistratura. Va, però, tenuto conto – in tal senso – anche del fatto che quando si verifica un contenzioso tra correntista e banca, nel 45,8% dei casi si evita di andare in tribunale perché gli istituti cercano un accordo stragiudiziale che si risolve in media tra i 6 e gli 8 mesi. Questo è quanto si legge nei recenti dati diffusi dal Ministero della Giustizia e che conosce appena il 7% di chi ha risposto al sondaggio Consulcesi. Doveroso sottolineare come, proprio nelle ultime settimane, ci siano state numerose sentenze di condanna da parte dei Tribunali nei confronti di banche ed istituti di credito.

 

Emerge, dunque, chiaramente che la stragrande maggioranza dei medici non è a conoscenza delle possibilità che ha di far valere i propri diritti, ma il 72% vorrebbe ricevere una consulenza relativa alla propria situazione, in modo da poter valutare con cognizione di causa l’eventualità di un ricorso contro la propria banca.

 

 

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