Testo antiriciclaggio da modificare, altrimenti ripercussioni negative su tutti gli operatori
Registro unico antiriciclaggio

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L’Associazione Italiana Istituti di Pagamento e di Moneta Elettronica, rappresentata dal Presidente Maurizio Pimpinella, ha preso parte alla prima giornata di audizioni indetta dalle commissioni Giustizie e Finanze della Camera in merito allo schema di decreto legislativo (Atto del Governo n. 389) di attuazione della IV direttiva europea in materia di antiriciclaggio.

 

Svolgendo un ruolo attivo nel processo legislativo e regolamentare, l’A.I.I.P. ha rappresentato anche in sede pubblica le criticità presenti nel testo in esame le cui previsioni generali hanno di fatto rafforzato il regime di controlli e verifiche AML estendendo le disposizioni a strumenti che, per la loro natura, non sono legati al riciclaggio proveniente da attività criminale, ovvero destinati al finanziamento del terrorismo poiché rappresentano un rischio sistemico basso.

 

L’Associazione ha ritenuto indispensabile sottolineare che l’indebolimento dell’efficienza dei sistemi di pagamento potrebbe determinare ripercussioni negative sull’intero territorio nazionale.

 

L’A.I.I.P. dunque non condivide le misure eccessivamente restrittive varate dall’esecutivo senza, peraltro, tenere conto delle esenzioni prescritte dal legislatore europeo per determinate operazioni la cui soglia di importo è considerata tale da non ingenerare rischi, ritenendole sbilanciate a danno delle imprese, della rete distributiva e soprattutto dei cittadini.

 

Nel salvaguardare i risultati sino ad oggi conseguiti grazie all’adozione da parte del legislatore comunitario e di quello nazionale nell’orientamento dei cittadini a fruire dei servizi di pagamento offerti dalle reti di prossimità, l’Associazione ha ribadito che la delicata funzione svolta dai Prestatori di Servizi di Pagamento, in applicazione delle disposizioni adottate in materia dalle Autorità di vigilanza, assicura una piena tracciabilità dei flussi finanziari intermediati e, quindi, la conoscenza e riconducibilità della loro provenienza e destinazione, ragion per cui non si approvano le nuove disposizioni e si considera imprescindibile un intervento correttivo.

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