La liquidazione delle banche venete avverrà attraverso il ricorso a risorse pubbliche, che serviranno a finanziare una ‘bad bank’, dove confluiranno crediti deteriorati, e consentiranno a Intesa SanPaolo di comprare la parte ‘buona’ degli istituti.
Un’operazione senza precedenti, che si distingue dal salvataggio delle quattro banche ponte Etruria, Marche, Carife e CariChieti – pagato dal fondo di risoluzione – e da quella del Santander su Banco Popular – pagato da un istituto privato – in quanto carica lo Stato di tutti i maggiori rischi.
Con l’entrata in vigore della Direttiva sul Bail in, dal 2016, in caso di crisi bancaria la condivisione degli oneri da parte di chi ha investito nella banca è diventata fondamentale. Se verranno confermate le indiscrezioni, nel caso delle due venete, questa condizione potrebbe essere garantita con l’azzeramento degli azionisti e degli obbligazionisti subordinati, salvando obbligazionisti senior e depositanti oltre i 100mila euro.