Un giovane romano ha creato gli occhiali da sole che… non si possono perdere
Chi sono le pmi innovative?

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Quante volte – chinandovi o con le mani impegnate – vi è capitato di far cadere in terra e magari rompere o perdere i vostri occhiali da sole? Ad Andrea Adami, 32enne romano, capitava ogni volta che si fermava a bere da una fontanella. Ma come tutti i veri creativi ha trasformato un problema in opportunità, sviluppando un’idea originale su cui ha costruito la sua impresa.

Appassionato di meccanica da sempre, fin da piccolo è stato uno dei tanti della sua generazione “innamorati” di Mc Giver e uno dei pochi capaci di imitarlo costruendo congegni che funzionavano davvero. Così nel 2011, a 27 anni, lasciati alle spalle gli studi economici e il suo lavoro di consulente per un’azienda di gelati, ha creato la Freelens, registrando il suo primo brevetto e cominciando una nuova vita.

Il brevetto ha portato alla realizzazione di “Hold It” (dall’inglese to hold = tenere, e in assonanza con i famosi bigliettini “post It”): i primi occhiali che non cadono e non si perdono. Disponibili in vari colori sia di lenti che di montature.

Abbiamo scoperto il talento di Andrea grazie al Contest “100 Storie di Creatività 2017”, sul portale di Lazio Creativo, dove ha presentato la sua creazione.

«Sembrano occhiali del tutto normali – racconta Andrea Adami – ma nelle asticelle è integrato un sistema magnetico che permette di attaccarli ai vestiti o a qualunque altra superficie».

Due leggerissimi magneti, infatti, entrano in funzione quando si inserisce una delle due asticelle nel colletto di vestiti e camicie e “attaccano” le aste fra loro, senza bisogno di cordini, ganci o simili. Inoltre una piastrina metallica colorata, la FreeLens Tag, e il suo mastice rimovibile, inclusi nella confezione, permettono di attaccarli ovunque in casa, macchina, barca, ufficio etc. E senza rischi.

 

«Quando mi è venuta l’idea – racconta ancora Andrea – alcuni mi hanno chiesto se i magneti non fossero dannosi per la salute, così ho fatto certificare gli occhiali dalla Polab di Pisa, un laboratorio specializzato in analisi dei campi elettromagnetici. Il risultato è stato che, mentre i limiti di pericolosità UE sono a 113 microtesla, gli occhiali Hold It ne fanno registrare solo 12».

Andrea ha scelto di vendere i suoi occhiali attraverso il suo sito (www.freelenssystem.com) ma ancora di più attraverso i canali off line: negozi di ottica in tutta Italia e 2 anche all’estero (alle Canarie e a Lugano). Certo non è facile operare in conto vendita confrontandosi con i colossi internazionali che, invece, impongono ai negozi grossi acquisti e senza resi.

«Però preferisco il contatto umano e, quando vado di persona alle Fiere o altre manifestazioni, ottengo grandi soddisfazioni economiche e non solo, perché il mio prodotto è unico e di qualità e fatto tutto in Italia».

E su questi caratteri di qualità e originalità, in contrapposizione con lo standard di massa, Andrea Adami punta anche per gli altri suoi prodotti: Bamboo FreeLens e The Oyster. Il primo è un’occhiale leggerissimo (25 grammi!) l’unico con montatura tutta in bambù, prodotta all’estero ma con lenti rigorosamente italiane. Il secondo è un occhiale sportivo, da moto, in stile retrò o “Steampunk”, realizzato interamente in pelle da un artigiano di Grosseto. Ha 3 lenti intercambiabili in pochi secondi – molto scure, più chiare e addirittura neutre per la notte – e si richiude come un bracciale.

«Per il futuro – continua Andrea – intendo spingere ancora di più sull’artigianalità. Sto pensando ad altri prodotti in pelle o in acetato di cellulosa».

Usando materiali più convenzionali, infatti, è necessario ordinare ai produttori tirature da 5-6000 pezzi. La pelle e l’acetato di cellulosa che, pur essendo una materia plastica, è un derivato del legno e quindi naturale e viene fresata e non prestampata, permettono di lavorare diversamente ogni singolo paio di occhiali, di esercitare più fantasia e giocare di più con forme e colori.

«Con l’acetato di cellulosa, sto pensando a un’app che permetterà a ogni cliente di personalizzare la forma preferita sul proprio viso».

Questo per tenere ancora più fede al concept di Freelens, «distribuire occhiali unici» affrontando sempre nuove sfide.

 

«Ho creato la Freelens con i miei soli risparmi e mi sono mantenuto con le vendite. Sono il mio datore di lavoro e lo schiavo di me stesso. – conclude Andrea Adami – È dura ma mi piace così».

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