Un prestito da 3,9 miliardi Via libera dalla Banca d’Italia

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La Banca d’Italia ha dato «parere favorevole all’emissione di Nuovi Strumenti Finanziari da parte del Monte dei Paschi di Siena, secondo l’iter previsto dalla legge». In altre parole ha accolto la richiesta della banca senese di ottenere dallo Stato prestiti per 3,9 miliardi, tramite l’emissione dei cosiddetti Monti bond. Lo ha deciso, al termine di una lunga giornata di lavoro, il Direttorio della Banca — il governatore Ignazio Visco, il vicedirettore generale Fabrizio Saccomanni ed i vicedirettori generali Salvatore Rossi e Fabio Panetta — che si è riunito sin dalla mattina per valutare la situazione, coinvolgendo nel corso della giornata per i profili tecnici di loro competenza tutti gli uffici della Vigilanza guidata da Federico Signorini.
Le riunioni e gli approfondimenti sono proseguiti fino a tarda sera con la diffusione del comunicato ufficiale che in una prima fase sembrava dovesse arrivare solo oggi. Comunque in tempo per mettere in condizione la banca di affrontare il giudizio del mercato e dei clienti con la riapertura di domani.
Al di là dei conti e degli scandali del passato, il cui chiarimento è stato ormai affidato per la gran parte alla magistratura che ha avviato in tempi differenti due distinti filoni di indagine, il tema ancora più delicato sottoposto all’attenzione del governatore Ignazio Visco e degli altri componenti del Direttorio è quello di certificare l’attuale situazione della banca toscana. Di valutare cioè l’adeguatezza patrimoniale non solo sulla base dei dati forniti giovedì dal consiglio di amministrazione e approvati venerdì dall’assemblea di Rocca Salimbeni, che ha varato un aumento di capitale per 4,5 miliardi di cui appunto 3,9 di Monti bond. Ma anche quella «prospettica», come dicono in Via Nazionale e come aveva chiesto nei giorni scorsi il ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, illustrando le varie tappe degli interventi del Tesoro sul Mps. Cioè la capacità della Banca, che è la terza italiana, di misurarsi con i requisiti di capitale che, seppur con qualche ritardo, saranno imposti da Basilea3. E di tornare ad assicurare, anche se con dimensioni ridotte, il sostegno alla clientela e al territorio. Il Direttorio, insomma, dando parere favorevole ai Monti Bond — che garantiranno allo Stato un rendimento del 9% l’anno per poi salire negli anni successivi fino ad un tetto del 15% e che saranno rimborsati per la gran parte — ha dato a Mps il bollino di stabilità. Lo stesso governatore del resto venerdì parlando a Davos aveva rassicurato sulla «solidità» di Rocca Salimbeni.
Una solidità che servirà alla banca della città del Palio, che oltre a rimettersi in marcia dopo «aver svuotato i cassetti», come hanno detto il presidente Alessandro Profumo e l’amministratore delegato Fabrizio Viola, dovrà comunque ancora reggere alle tensioni che lo sviluppo delle inchieste giudiziarie in corso potranno creare con l’accertamento degli eventuali reati e dei loro responsabili. I filoni di indagine sono due, uno avviato sul caso dei prodotti derivati sui titoli di Stato — Alexandria e Santorini — la cui illiceità sarebbe stata messa in evidenza dal documento con l’accordo tra Mps e Nomura, rinvenuto solo in ottobre scorso. E l’altro, precedente, condotto sull’acquisto di Antonveneta, pagata un prezzo ben al di sopra del valore di mercato poco prima dello scoppio della crisi finanziaria a seguito del crac della Lehman. A questo proposito gli inquirenti che stano indagando sull’operazione e sulle modalità di finanziamento della stessa (l’emissione di Bond Fresh) e che nel maggio scorso hanno sconvolto Rocca Salimbeni e tutta Siena con una serie di perquisizioni a tappeto, hanno chiesto la registrazione integrale, circa 7 ore, dell’Assemblea straordinaria di Mps che si è tenuta ieri. I magistrati vogliono verificare se dagli interventi dei soci possano essere uscite notizie utili all’inchiesta.
Intanto ieri l’amministratore delegato di Intesa Sanpaolo Enrico Tommaso Cucchiani ha ricordato che «la vigilanza della Banca d’Italia ha la reputazione di essere tra le più rigorose ed efficaci al mondo»

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