UniCredit ha approvato i risultati dei primi nove mesi del 2015

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I primi 9 mesi vedono un utile netto di 1,5 miliardi di euro (-16,1% a/a) dopo un contributo del terzo trimestre di 507 milioni (-3,0% trim/trim, -29,8% a/a), per un RoTE al 5,0 per cento. Peraltro, escludendo dal computo circa 400 milioni di componenti straordinarie relative a nuovi oneri sistemici, alla svalutazione di Ukrsotsbank e a maggiori accantonamenti su crediti denominati in franchi svizzeri in Croazia, l’utile netto sui nove mesi si attesta a 1,9 miliardi e il RoTe annualizzato al 6,2 per cento.

A livello di Gruppo risultano in lieve calo i ricavi totali (16,8 miliardi di euro, -0,8% a/a) mentre crescono i costi(10,2 miliardi, +1,6% a/a) e quindi il cost/income peggiora al 60,9% (+1,4 pp a/a). Dal punto di vista patrimoniale, il totale dell’attivo ammonta a 873,5 miliardi di euro (-1,6 mld trim/trim), laddove l’aumento dei crediti verso banche (+5,2% trim/trim) è stato compensato da un calo nelle attività di negoziazione (-6,2% trim/trim), mentre il rapporto Rwa / totale dell’attivo si attesta al 45,8% nel terzo trimestre (-0,5% trim/trim) con Rwa in calo a 400 miliardi (-5,4 mld trim/trim) principalmente grazie alla contrazione degli Rwa di credito (-3,7 mld trim/trim) e di mercato (-1,5 mld trim/trim).
A livello di qualità dell’attivo, invece, nel terzo trimestre i crediti deteriorati lordi diminuiscono a 80,7 miliardi (-1,3% trim/trim), con il rapporto crediti deteriorati netti/totale crediti netti in calo all’8,3% (-0,1% trim/trim) e il tasso di copertura stabile al 51,0%. Le sofferenze lorde si sono ridotte a 50,6 miliardi (-1,3% trim/trim) con un tasso di copertura al 61,4%, mentre gli altri crediti deteriorati lordi ammontano a 30,1 miliardi (-1,2% trim/trim).
Infine, per quanto riguarda i coefficienti patrimoniali, il CET1 ratio transitional pro-forma si attesta al 10,53% (+1 bp trim/trim) e raggiunge il 10,93% includendo l’operazione Pioneer-Santander AM, mentre il CET1 ratio fully loaded pro-forma si attesta al 10,53% aumentando di 16 punti base nel confronto trimestrale (10,78% con la joint venture Pioneer-SAM).

L’utile netto della core bank totalizza 2,6 miliardi di euro (-9,3% a/a) – dopo un contributo del terzo trimestre di 900 milioni (+9,9% trim/trim) – con un RoAC al 9,4% (9,9% nel terzo trim).
In calo il margine operativo netto (5,2 miliardi, -8,8% a/a) dopo un terzo trimestre da 1,5 mld (-14,2% trim/trim). In questo ambito i ricavi risultano in leggera crescita sui nove mesi a quota 16,7 miliardi di euro (+0,3% a/a) nonostante un terzo trimestre negativo (5,3 miliardi, -6,7% trim/trim, -3,0% a/a), con il margine di interesse in calo a 8,9 mld (-3,8% a/a) – dopo un terzo trimestre da 2,9 mld (-2,1% trim/trim, -4,6% a/a) – e le commissioni nette in crescita a 5,8 mld (+4,6% a/a) dopo un terzo trimestre da 1,9 mld (-5,0% trim/trim, +3,3% a/a), mentre i ricavi da negoziazione raggiungono quota 1,3 mld sui nove mesi (+11,0% a/a) e i dividendi e gli altri proventi si attestano a 701 mln (+1,6% a/a).

I costi totalizzano invece 9,8 miliardi di euro (+2,0% a/a) – dopo un terzo trimestre da 3,2 miliardi (-1,9% trim/trim, +1,8% a/a) – con le spese per il personale in crescita (6,1 mld, +2,9% a/a) e le altre spese amministrative in calo (3,4 mld, -0,5% a/a), mentre il rapporto costi/ricavi si attesta al 58,7% (+1,0 pp a/a).
Le rettifiche su crediti ammontano a 1,7 miliardi di euro (+25,7% a/a), per un costo del rischio a 53 bps (+10 bps a/a) dopo un terzo trimestre comunque in miglioramento (548 mln, -10,9% trim/trim) per un costo del rischio di 50 bps. Inoltre, escludendo l’impatto della normativa sulla conversione in euro dei crediti in franchi svizzeri in Croazia, il costo del rischio del terzo trimestre si attesterebbe a 32 bps.
A livello di grandezze patrimoniali, infine, i crediti verso clientela aumentano a 436,1 miliardi di euro (+0,8% trim/trim, +3,6% a/a), con una progressione annuale in tutte le aree di business. In crescita anche la raccolta diretta a quota 484,4 miliardi (+2,3% trim/trim, +8,9% a/a) con la raccolta commerciale a 412,2 mld (+1,5% trim/trim), in aumento di 6,2 mld rispetto al secondo trimestre.

La non-core bank nel terzo trimestre registra crediti lordi verso la clientela in ulteriore diminuzione a 65,8 miliardi (-4,1 mld trim/trim, -13,7 mld a/a), in particolar modo grazie alla riclassificazione di alcuni crediti nel perimetro della core bank, alla vendita di portafogli di crediti in sofferenza e alla riduzione dell’esposizione. Rwa in calo di 2,4 mld trim/trim.

I crediti deteriorati lordi totalizzano 52,7 miliardi (-2,0% trim/trim), con un rapporto di copertura stabile al 51,6%, mentre le sofferenze lorde aumentano a 36,6 miliardi (+0,5% trim/trim) con un rapporto di copertura pari a ca. 60% e gli altri crediti deteriorati diminuiscono a 16,1 mld (-7,2% trim/trim) con un coverage ratio al 32,7 per cento.
Il risultato netto registra una perdita di 1,1 miliardi di euro (393 mln nel terzo trim) in linea con il risultato dei nove mesi del 2014, con minori costi (-6,2% a/a) e minori rettifiche su crediti (-4,2% a/a) che compensano la riduzione dei ricavi.

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