UniCredit osservata speciale in borsa
Il titolo UniCredit si è confermato ieri tra i peggiori dell’indice di Piazza Affari per la seconda sessione consecutiva.
unicredit big data

Ancora nessun commento

Il titolo UniCredit si è confermato ieri tra i peggiori dell’indice di Piazza Affari per la seconda sessione consecutiva.

Ieri le quotazioni della banca guidata dal ceo Andrea Orcel hanno avviato la seduta piombando subito in fondo al listino, in ribasso del 3%.

Alla fine della giornata di contrattazioni, UniCredit è riuscita a limare le perdite, rimanendo tuttavia sotto pressione, così come altri titoli bancari.

Da un lato le azioni UCG scontano le nuove vendite che sono tornate a colpire i titoli bancari, complici le ultime novità che sono arrivate dal settore.

Fuga depositi: raffica di cattive notizie da Usa ed Europa

Negli ultimi giorni Credit Suisse ha comunicato i numeri del disastro della fuga di depositi, che hanno portato la banca a un passo dal fallimento, prima di venire inglobata dalla rivale svizzera UBS.

A deprimere il sentiment, il fatto che la fuga da Credit Suisse sia continuata anche dopo la fine del primo trimestre.

Nella giornata di ieri, sono arrivati poi i conti di UBS, i primi post acquisizione di Credit Suisse: conti che, nonostante la fiducia espressa del ceo Sergio Ermotti, non sono riusciti a sostenere il sentiment sul settore bancario.

’attenzione degli operatori si sta focalizzando inoltre di nuovo sulle notizie che riguardano le banche Usa, in modo particolare sui dati orribili relativi alla fuga di depositi da First Republic, finita nel mirino dei sell in quanto identificata dagli investitori, nel mese di marzo, come l’istituto prossimo a fare crac dopo il fallimento di Silicon Valley Bank (SVB) .

Il titolo First Republic è tornato ad affondare a Wall Street, crollando del 50%.

“In caso non si riuscisse a trovare una soluzione di mercato come la vendita fino a 100 miliardi di dollari tra mutui e titoli o un’operazione di M&A, l’unica soluzione rimarrebbe l’amministrazione controllata. Anche in Europa, proseguono le tensioni su Credit Suisse dopo che l’istituto ha comunicato deflussi per 61 miliardi di franchi svizzeri nel primo trimestre e che la fuga dai depositi starebbe ancora proseguendo complicando il salvataggio da parte di UBS“, hanno commentato gli analisti di Mps Capital Services.

Facebook
Twitter
LinkedIn
Pinterest
Reddit
Tumblr
Telegram
WhatsApp
Print
Email

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

ALTRI ARTICOLI

Più di 4 milioni i cittadini che vivono nei Comuni senza credito ne finanza

L’assenza di sportelli bancari sul territorio e l’abbandono da parte delle banche delle zone più periferiche è un problema per le persone, per i professionisti, per i risparmiatori, ma anche per le imprese: perché un minor numero di banche e di filiali, si traduce, concretamente, anche in meno credito, con conseguenze facilmente immaginabili sull’economia, sugli investimenti, sulla crescita.

Leggi »