Y Combinator è considerato l’acceleratore di startup più importante al mondo
Y Combinator è considerato l’acceleratore di startup più importante al mondo

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Dal 2005 data in cui Paul Graham, lo ha fondato, Y Combinator ha investito in più di 1000 startup cumulato un aggregato di valorizzazioni per 65 miliardi di dollari YC companies con exit importantissime (e miliardarie) come Dropbox, Airbnb, Instacart, Weebly,

Basato a Palo Alto, nella Silicon Valley Y Combinator è gestito da un team di 40 persone, riceve, solo via internet, circa 13000 presentazioni da startup. Il processo di selezione è molto severo.

Y Combinator dalle 13000 ricevute ne seleziona ed investe in circa 200/240 startup anno (cioè il 2% in due periodi investimento semestrali (Winter e Summer). Investe un importo fisso di 120.000 dollari per startup (quindi un totale investito per anno di circa 40 milioni di dollari) per un 7% di equity. Il contratto di investimento è standard e fisso. Y Combinator non offre spazi ma office hours consultancy e meeting, per incontrare i partner di Y Combinator e Venture capitalist.

Le startup selezionate (e partecipate) da Y Combinator per ogni semestre vengono inviate a presentare con un pitch di 2.5 minuti al Winter o al Summer Demo days di fronte a circa 600 investitori potenziali (Venture capitalist, Business Angel, Corporation). Gli invitati accedono ad una web app con cui possono votare la presentazione e chiedere un appuntamento con la startup.

Gli investimenti si fanno tramite un contratto standard, denominato Safe, che è un tecnicamente un investimento in conto aumento di capitale ad un valore prefissato. Questa meccanica ha il vantaggio di permettere di ricevere investimenti a valorizzazione diverse e quindi incentivare decisioni veloci: i primi investitori con valori più bassi, quelli che decidono in ritardo a prezzi più alti.

Tutto si svolge nella sala grande del Computer Museum al primo piano (al piano terra tra i tanti computer storici, anche un Olivetti). Ci sono circa 600 investitori in sala, inclusi i big del Venture capital, Accel ,Sequoia ,etc)

Si inizia alle 14 e dura due pomeriggi dove presentano 60 startup per pomeriggio, con brevi intervalli di circa 20 minuti, durante i quali oltre ad bere un caffe (assolutamente necessario tra pitch e jet lag) si possono incontrare le startup e vedere demo.

Ogni startup ha 2.5 minuti per il pitch con una struttura standard: target neds/opportunità di mercato, total addressable market, metriche chiave e risultati raggiunti. Le startup selezionate da Y Combinator hanno tutte la stessa caratteristica : crescite fortissime nei rispettivi segmenti e forti potenziali di exit.

Le valutazioni sono molto elevate per gli standard Italiani, intorno ai 10 milioni di dollari per startup con poche centinaia di migliaia di dollari di fatturato o pre – revenue in alcuni casi, che chiedono tipicamente tra 1 e 2 milioni di dollari (in Usa il seed investment medio è circa 1.5 milioni )

In caso di interesse l’investitore esprime via mail il proprio interesse ed entra in contatto direttamente con la startup (cioè Y Combinato non entra nel processo). La startup, oltre approfondire brevemente il pitch, esplicita il valore del round e la propria valutazione, entrambi non negoziabili. Il taglio minimo degli investimenti 25/50K dollari.

Se si raggiunge l’accordo, si firma (in elettronico) il contratto Safe: il tutto in poche ore. Se si ritarda di un giorno, si rischia di ricevere una richiesta di valutazione della startup incrementata del 50%, in un caso accaduto realmente da 10 a 15 milioni.

Qualche riflessione personale. Delle 120 startup presentate di cui almeno il 50% non Americane, direi che una si poteva (con un po’ di ottimismo) considerare Italiana.

La Silicon  Valley ha una  popolazione relativamente piccola, circa 3 milioni  di persone (meno degli abitanti di Roma) ma con elevatissimo livello di educazione: 46% sono  laureati, una fortissima presenti di stranieri (il 36% della popolazione) con tantissimi Asiatici (più del 20 per cento), Indiani  (10  per cento)  e non molti Europei ( 8 per cento)

Quindi più laureati da tutti i paesi del mondo, cioè una società multi culturale. Ogni anno  si creano circa 15.000/20.000  startup high tech finanziate  nella  fase seed da Business Angel  con circa  1 miliardo di dollari (in Italia  se ne creano  circa 2/3000 finanziate  con circa 30/50 milioni di Euro).

Circa 2000 startup delle 20.0000 (cioè una su 10) superano la  fase  seed e vengono  finanziate  ogni anno dai venture  capitalist  per circa 10 miliardi  di dollari   Per  dare una  misura i venture  capitalist   Italiani   investono in  circa  150  startup  ogni anno per circa  100 milioni  di euro. Ultima riflessione: nella fase seed tutto è velocissimo ed in elettronico, niente avvocati/ commercialisti / notai ne meeting e discussione di clausole / statuti.

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