12 consulenti finanziari sono finiti nel mirino della procura di Torino
Sistema architettato per far pagare le tasse solo a noi e alle pmi

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Ieri gli uomini della Guardia di finanza del Nucleo di polizia tributaria hanno perquisito l’abitazione e l’ufficio di uno di questi promotori a Lugano alla ricerca di nuovi documenti. Questi, senza l’abilitazione all’esercizio di attività finanziarie in Italia, avrebbe svolto abusivamente l’attività di raccolta del risparmio con lo scopo di garantire ai clienti di rendere irrintracciabili somme di denaro provenienti da frodi fiscali.

Le indagini coordinate dal procuratore aggiunto, Alberto Perduca, e dai sostituti Marco Gianoglio e Vito Sandro Destito, nascono dall’esame della cosiddetta “lista Falciani” l’elenco di nomi e conti che il dipendente infedele Hervè Falciani ha trafugato alla banca per venderla al fisco francese. Nell’elenco ci sono anche i dati di settemila italiani che hanno portato in Svizzera il proprio denaro per aggirare il fisco. Questi “contratti” tra Hsbc e risparmiatori però sono stati siglati in Italia, in 29 città diverse tra cui Milano, Varese, Brescia, Torino, Trento, Genova e Roma. Nel corso di almeno 200 incontri nelle abitazioni, negli uffici e nelle aziende dei clienti. I dati sono stati ricavati dall’esame delle decine di “visiting reports” che costituiscono parte integrante della lista: strumenti di comunicazione interni alla banca scritti come sintetici report allo scopo di lasciare una traccia delle conversazioni tra clienti e istituti bancari.

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