Sempre più spesso si parla di contratto a termine, o a tempo determinato.Sembra ormai impossibile riuscire ad ottenere un contratto a tempo indeterminato. Di questi tempi in cui anche solo trovare lavoro sembra difficile ci si accontenta. Ma come funzionano questi contratti? Cerchiamo di dare qualche risposta.
La disciplina del contratto a termine
Una delle domande più frequenti è senza dubbio relativa al tempo in cui si può stare sotto contratto a termine. Moltissimi lavoratori, tra i più giovani, si chiedono quando avverrà la svolta contrattuale. Per questo motivo è bene specificare che i contratti a tempo determinato non possono avere una durata superiore ai 36 mesi.
Chiaramente parliamo di un cumolo di contratti. Un esempio? Se avete un contratto di lavoro per 6 mesi, esso non potrà essere rinnovato per pià di 6 volte, perché supererebbe il tetto dei 3 anni. Un contratto a tempo determinato può essere inoltre prorogato, ma attenzione: solo per 5 volte. Ogni proroga comunque, anche se formalmente non c’è un nuovo contratto, deve essere firmata.
Tra un rinnovo e l’altro del nostro contratto deve esserci comunque una “pausa”. Cioè? Devono trascorrere 10 o 20 giorni tra la fine di un contratto e il suo rinnovo. I giorni sono stabiliti in base alla durata del contratto. E se il capo non rispetta questi tempi? Beh, per legge il contratto diventerà automaticamente a tempo indeterminato.
Anche i dipendententi a termine hanno diritto alle ferie: essere maturato nel caso il cui si lavori un anno consecutivo.
Gli straordinari nei contratti a termine
Ovviamente anche un lavoratore a tempo determinato può decidere di svolgere lavoro straordinario, per un massimo di 8 ore a settimana. Ogni ora di straordinario prevede un aumento di retribuzione pari al 25%. E se il lavoratore si trovasse a prestare servizio il sabato, pur avendo un contratto che prevede il lavoro da lunedì a venerdì?
In questo caso la retribuzione dovrà essere adeguata: maggiorazione del 25% per le prime tre ore, che diventa del 50% per le ore successive. Nel caso in cui il vostro contratto a termine risulti irregolare avrete diritto ad un’indennità risarcitoria, che spesso si configura nell’assunzione a tempo indeterminato.