Abolire i contanti risolve il problema dei tassi di interesse negativi
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Lo sostiene il più illustre economista di Citigroup.

Le banche centrali solitamente abbassano i tassi per alimentare le spese e gli investimenti. Il problema di questo metodo è che i tassi possono anche scendere sotto lo zero. In tale contesto i clienti anziché guadagnarci devono pagarre per tenere il loro denaro in banca.

Anche se può sembrare una proposta radicale, il ragionamento del Chief Economist della banca è molto semplice.

Come spiega Willem Buiter, il problema dei tassi negativi deriva dall’esistenza del contante. In altre parole, senza cash il problema non si porrebbe.

Il cash ha tassi di interesse pari a zero. Detenere contanti in casa rende di più di depositarlo in un conto corrente con interessi negativi.

“È l’esistenza della possibilità di detenere cash che consente alla gente di evitare di passare per le banche, eliminandolo aprirebbe la strada alla possibilità di imporre tassi negativi” senza doversi preoccupare delle conseguenze.

Butler è sicuramente consapevole che finirebbe anche per aumentare i profitti delle banche.

Per la verità Butler non è il primo a fare una proposta del genere. L’anno scorso il professore di economia di Harvard Ken Rogoff ha scritto un articolo in cui sosteneva che era giunto il momento di mettere in soffita le banconote. Anche Rogoff il ritiene il modo ideale per risolvere i problemi delle banche con i tassi di interessi.

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