L’Agenzia delle Entrate può pignorare il conto corrente
Agenzia delle Entrate pignorerà il conto

Ancora nessun commento

In caso di eventuale pignoramento, l’Agenzia delle Entrate ha piena libertà di sottrarre denaro dal conto corrente. L’Ente ha autorizzazione esclusivamente nel momento in cui, il debitore ha ricevuto la notifica di pagamento oltre 60 giorni.

L’Agenzia delle Entrate può agire in due maniere:

  • Ordinario: dopo che il debitore ha ricevuto la notifica che indica il pagamento da corrispondere, l’ente creditore dovrà presentarsi in tribunale per autorizzare e assegnare le somme pignorate.
  • Esattoriale o Speciale: in questo caso si evita il Tribunale ed il giudice, ma il terzo debitore (ovvero la Posta o la Banca), dovranno rispettare l’ordine impartito dall’Agenzia delle Entrate.

Come avviene il pignoramento

Qualora il debitore non avesse alcun intenzione, di pagare la somma di denaro corrispondente, nel termine indicato (ovvero massimo 60 giorni), l’Agenzia delle Entrate ha l’autorizzazione di prelevare i soldi dal conto corrente dal soggetto debitore.

Un’altra situazione sfavorevole per colui pieno di debiti, sono le eventuali sanzioni che potrebbero arrivare da parte della Prefettura, qualora il soggetto (prima di venir a conoscenza di esser rimasto al verde), abbia firmato degli assegni che ovviamente non potranno emettere pagamento, e che verranno protestati.

Ovviamente a tutto c’è un eccezione, ovvero qualora il debitore avesse un conto corrente attivo nel quale i ricavi provenissero da reddito lavorativo o dalla pensione, l’Ente non potrà pignorare fino 1.344,21 euro. Questo per tutelare l’individuo a non stentare a vivere.

Come non permettere all’Agenzia delle Entrate di pignorarti il conto corrente

Questa è certamente la situazione in cui tutti vorrebbero trovarsi, ovvero evitare in qualsiasi modo che l’Agenzia delle Entrate possa pignorarti totalmente il conto corrente. In realtà per farlo, esistono due metodi (potrebbe essercene un terzo) a disposizione:

  1. Qualora pagassi entro 60 giorni il debito, non ci sarà alcun pignoramento;
  2. Chiedendo che la somma del debito venga dilazionata (comunemente conosciuta come rateazione), l’Ente non potrà in alcuna maniera, provvedere al pignoramento. In tal senso il tuo conto corrente resterà senza vincoli.

Come ti ho accennato, in realtà potrebbe esserci un’ulteriore chance, ovvero l’opposizione. Naturalmente prima di prendere in considerazione ciò, la domanda è “ne vale la pena?”, “Posso realmente vincere?”.

Naturalmente per il giudice decidere di sospendere la pratica del pignoramento, devono esserci validi ma soprattutto motivi abbastanza seri. Quest’ultima, è davvero l’ultima spiaggia per salvare il tuo conto corrente.

Facebook
Twitter
LinkedIn
Pinterest
Reddit
Tumblr
Telegram
WhatsApp
Print
Email

ALTRI ARTICOLI