Alessandro Profumo sta per chiudere la sua esperienza al Monte dei Paschi
Alessandro Profumo sta per chiudere la sua esperienza al Monte dei Paschi

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Si ricomincia. E questa volta in proprio. Non deve essere stato facile per lui, abituato a essere visto come l’artefice di una delle maggiori e più difficili integrazioni nel credito in Europa e nel mondo (quella tra l’italiana Unicredit e la tedesca Hvb, che ne ha fatto un colosso con il 3,5% del mercato europeo), passare gli ultimi anni a tentare di risollevare una delle più sofferenti banche d’Italia: il Monte dei Paschi. A zero compensi come Presidente (forte della liquidazione da Unicredit) ha trascorso 36 mesi tra Banca d’Italia, la litigiosa provincia senese, il ministero dell’Economia e Bruxelles.
Tre anni a tentare di far capire che l’istituto di Rocca Salimbeni poteva essere salvato; che aver ingoiato il difficile boccone della strapagata Antonveneta non significava necessariamente morire per soffocamento; che le inchieste penali non si sarebbero tramutate nella lenta estinzione dell’istituto. E che soprattutto il sistema Paese poteva permettersi, al pari di qualsiasi altra nazione dell’Eurozona , di sorreggere le difficoltà di un’istituzione finanziaria che all’epoca era la terza banca in Italia. E che oggi si appresta a un nuovo e importante passaggio.

Il progetto futuro di Alessandro Profumo sarà quello di costruire una struttura che fornisca capitali e assistenza a imprenditori medi che vogliano crescere e diventare grandi.

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