Tanto più contrarian visto che a illustrarla è Gerard Minack, ex responsabile della strategia sui mercati dei paesi avanzati di Morgan Stanley, ora consulente di investimenti con sede a Sidney, noto per essere tra i guru più “bearish”, ovvero più pessimisti.
Minack ritiene che una combinazione di forze globali potrebbe dare il via nei prossimi mesi a un rally dell’azionario sui mercati globali.
L’opinione si basa su quattro punti chiave.
- L’evento meteorologico El Nino che darà una spinta alla produzione globale.
- L’aumento dei salari negli Usa.
- Il fondo toccato dai prezzi del petrolio, che con la loro ripresa stimoleranno l’inflazione.
- Mercati più aggressivi sulla politica dei tassi di interesse della Federal Reserve.
Esaminando tali assunti uno per uno, Minack ritiene che, prima di tutto:
“El Nino sta riscaldando l’emisfero nord, e tale situazione porta spesso a un contesto macroeconomico solido. Un inverno caldo negli Usa seguirebbe due mesi di gennaio molto freddi (quelli appunto degli ultimi due anni), e dunque il 2016 potrebbe iniziare con un bang, dal punto di vista macro”. Insomma, il caldo dovrebbe far bene ai fondamentali dell’economia. Tra l’altro la stessa National Oceanic Atmospheric Adminisration (NOAA) ha reso appena noto che la probabilità che El Nino duri fino all’inizio della primavera del 2016 è pari all’80%.