AstraZeneca risponde alle accuse
Dopo che Aifa, giovedì 11 marzo, ha stoppato l’utilizzo di un lotto del vaccino contro Covid-19 di AstraZeneca in Italia, a seguito di alcuni casi di reazione sospetta avvenuti in concomitanza con la somministrazione del vaccino stesso, la società ha tenuto a precisare, tramite una nota, che non c’è connessione tra i due avvenimenti.
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Dopo che Aifa, giovedì 11 marzo, ha stoppato l’utilizzo di un lotto del vaccino contro Covid-19 di AstraZeneca in Italia, a seguito di alcuni casi di reazione sospetta avvenuti in concomitanza con la somministrazione del vaccino stesso, la società ha tenuto a precisare, tramite una nota, che non c’è connessione tra i due avvenimenti.

Collaborazione con le autorità

A seguito della recente segnalazione di alcuni eventi avversi gravi segnalati in concomitanza temporale con la somministrazione del vaccino AstraZeneca contro Covid-1, si legge in una nota – l’azienda sta collaborando con le Autorità sanitarie e regolatorie che stanno procedendo agli accertamenti necessari.

L’analisi dei casi

Da un’analisi dei nostri dati di sicurezza su oltre 10 milioni di somministrazioni, prosegue la nota, non è emersa alcuna prova di un aumento del rischio di embolia polmonare o trombosi venosa profonda in qualsiasi gruppo di età, sesso, lotto o in qualsiasi paese in cui è utilizzato il vaccino AstraZeneca contro Covid-19. Il numero di questi eventi è significativamente inferiore nei soggetti vaccinati rispetto al numero osservato nella popolazione generale.

Nessun impatto su sicurezza e qualità

AstraZeneca intende inoltre precisare che dagli accertamenti di qualità internamente effettuati, non si sono evidenziati aspetti che possano avere avuto un impatto sulla qualità, sicurezza, efficacia del lotto in questione e di questo sono prontamente informate le Autorità competenti.

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