Banca Network, ecco i numeri del disastro

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I NUMERI DEL DISASTRO – Banca Network Investimenti? Un disastro da quasi 50 milioni di euro, cui si sono aggiunte anche da 300 cause dei clienti verso i promotori finanziari che pesavano per 40 milioni. Lo dicono Giuseppe Bonsignore e Raffaele Lener, commissari straordinari dell’istituto posto in liquidazione coatta amministrativa dalla Banca d’Italia, commentando il bilancio al 30 giugno 2012 appena depositato subito dopo l’acquisizione della rete di promotori finanziari da parte di Consultinvest Sim.

BILANCIO IN PERDITA – Il bilancio si è chiuso infatti con una perdita di 48,3 milioni e unpatrimonio netto negativo per 48,3 milioni rispetto ai 9,9 milioni del precedente esercizio e che erano peggiorati a 16,5 milioni a fine 2011, con  un patrimonio netto diventato negativo per 10,2 milioni. I commissari sottolineano che questi dati presentati allora dalle strutture di beni, “si sono palesati provvisori e suscettibili di peggiorare” poiché nell’attivo erano inserite poste “farlocche”: 1,9 milioni di un avviamento del ramo bancario “la cui entità e realizzabilità erano altamente incerte”, altri 1,9 milioni per imposte anticipate connesse a pregresse perdite fiscali e circa 4 milioni “riferite a incentivi già corrisposti ai promotori finanziari”.

L’OFFERTA DI CONSULTINVEST – Ma poi pesava la mole dei rischi legali “con un contenzioso significativo in progressivo aumento, anche a causa delle irregolarità dai promotori: al momento dell’apertura della procedura risultavano in essere 300 cause con un petitum pari a 40 milioni circa”. I commissari sottolineano di essersi attivati per rafforzare i presidi di controllo interno, anche dando esternamente l’audit a Deloitte, e ricordano di avere accettato l’offerta della Consultinvest diMaurizio Vitolo poiché “era l’unica concretamente coltivabile, consentiva un ordinaria fuoriuscita degli strumenti finanziari di pertinenza della clientela e forniva alla procedura la possibilità di valorizzare un asset che altrimenti di lì a breve si sarebbe comunque perduto”.

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