Berneschi: “In carcere sto bene, da banchiere lo feci ristrutturare io”

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«Da presidente di Banca Carige, pensate un po’, avevo finanziato un progetto di recupero di questo carcere». Giovanni Berneschi lo racconta ai giovani detenuti della sezione “Protetti”, tra una pagina e l’altra del suo memoriale che sta scrivendo per smontare punto per punto le accuse della procura della Repubblica. L’ex numero uno di Carige, quando al Cda ha fatto deliberare la ristrutturazione di “Pontedecimo” e “Marassi” non pensava che un giorno sarebbe finito in cella. O forse il ragioniere aveva già messo in conto la truffa da 21 milioni di euro insieme ad altri sei banchieri, uomini d’affari e faccendieri. Perciò si preoccupava delle condizioni delle due case circondariali di Genova…
Ora che non è più in isolamento e la porta della sua cella rimane aperta, si fa ospitare dagli altri detenuti. Una recente direttiva della Ue impone infatti condizioni più umane per i reclusi. L’altro ieri, “il magro” (così lo chiamava la cricca nelle intercettazioni) è stato riconosciuto dal consigliere regionale Matteo Rossi (ex Sel), in visita alla casa circondariale insieme all’avvocato Alessandra Ballerini, responsabile dell’associazione Antigone. Berneschi, vestito con la stessa polo nera del giorno dell’arresto, pantaloncini corti, calze bianche e ciabatte, a colloquio con sei extracomunitari tra i 20 ed i 30 anni. Seduto su uno sgabello, ha ascoltato, non ha lesinato consigli. E gli altri stupiti di
tanta modestia. D’altra parte, il Presidente-Contadino è loquace. Rossi ha infilato lo sguardo nella cella, ha chiesto a tutti sulle condizioni, si è presentato a Berneschi. Non è usuale la presenza in carcere di un settantottenne. E lui: «Sto conoscendo questa gente, mi trovo bene, ho fatto il servizio militare e sono abituato a stare in spazi stretti ed affollati». Già, lui che non gradisce i pasti della mensa, si è comprato un fornellino a gas per cucinare spaghetti in bianco, ed è ingrassato di quattro chili; si lamenta che la colazione arriva tardi. Lui, che continua a seguire i consigli di Rockefeller: per battere gli avversari la mattina occorre alzarsi sempre un’ora prima di loro.

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