Borsa di Milano a + 2,56%
borsa italiana

Ancora nessun commento

Anche in Europa i rialzisti hanno la meglio dopo gli acquisti generalizzati visti in Asia, nonostante il taglio delle stime di crescita deciso dalla Banca Mondiale per i paesi del Far East, Cina compresa.

Il listino Ftse MIB apre in progresso del 2,48% a 21.925,51 punti. FCA, energetici e banche prendono il compando sul paniere delle blue chip. All’esordio Yoox Net-a Porter Group corre +2%. Anche Rcs fa bene dopo la vendita della divisione Libri.

I mercati finanziari del mondo continuano a credere in un rinvio al 2016 della stretta monetaria negli Stati Uniti, in particolare dopo la delusione per il rapporto occupazionale di settembre, un mese che ha visto la creazione di soli 142 mila posti di lavoro.

Nessun analista, nemmeno il piu’ pessimista, si aspettava cifre cosi’ basse. Il tasso di partecipazione alla forza lavoro, poi, è sceso ai minimi dagli Anni 70. Non un gran bel scenario per la maggiore economia al mondo che già pensava di aver avviato una ripresa solida dell’economia che le consentisse di imporre finalmente il primo rialzo dei tassi dal 2006.

In Giappone il Nikkei ha chiuso in rialzo dell’1,58% a 18.005,49 punti mentre il più ampio Topix ha guadagnato l’1,31% a 1.463,92 punti. Buone nuove sono giunte nel fine settimana dall’economia giapponese, con il numero di occupati in crescita e le spese delle famiglie in netto aumento.

Tra le altre borse che hanno già concluso le contratazioni, Seul ha lasciato sul campo lo 0,69% mentre Taiwan è avanzata dello 0,57%. Hong Kong avanza dell’1,48% e Kuala Lumpur dello 0,77%. Tonica Jakarta con un +0,71% e Singapore con un +1,43%. Bene anche Bangkok +1,15%. La Borsa cinese rimane chiusa fino a mercoledi’ 7 ottobre.

Sul mercato del reddito fisso, lo Spread tra Btp/Bund scambia in calo a 109 punti base. Il decennale italiano si attesta all’1,6%, ai minimi da maggio.

A giudicare dall’andamento dei Bond e delle attese del mercato sui tassi di inflazione, i trader sono arrivati alla stessa conclusione: i banchieri centrali di tutto il mondo non sono riusciti a risolvere i problemi economici (vedi grafico a fianco).

Sul valutario euro in rafforzamento a quota 1,1236 dollari. Le divise asiatiche intanto guadagnano terreno sul dollaro. Discorso a parte merita lo yen, che cede terreno a 120,06 dopo la pubbliazione dei dati sul settore servizi, la cui attività è stata fiacca in settembre.

Tra le materie prime il greggio Wti si mantiene saldamente sopra i 45 dollari al barile. L’oro si attesta in area 1.137 dollari l’oncia, consolidando i rialzi visti in Asia.

Facebook
Twitter
LinkedIn
Pinterest
Reddit
Tumblr
Telegram
WhatsApp
Print
Email

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

ALTRI ARTICOLI