Botta e risposta Lannutti / Banca d’Italia
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Dopo l’uscita del libro “La Banda d’Italia” scritto dal Senatore e Presidente Adusbef Elio Lannutti, un pamphlet che racconta come si è infranto il mito della ex tecnostruttura indipendente del paese, ora che non batte più moneta e non ha più la vigilanza (passata alla Bce con l’Unione bancaria europea). Bankitalia (7000 dipendenti strapagati), una supercasta che gode di privilegi indecenti e si è macchiata di malversazioni, favoritismi e conflitti di interesse di cui la stampa non scrive mai. Analisi e denunce sull’immenso potere delle grandi banche centrali internazionali, una tecnocrazia da fascismo soft, con in testa Federal Reserve e Banca centrale europea. Rivelazioni sulle superlobby bancarie globali, con gli innominati al comando di organismi semisegreti come il Gruppo dei trenta e la Bri (Banca dei regolamenti internazionali).

La Banca d’Italia risponde con un comunicato ufficiale sul proprio sito, che riportiamo integralmente.

Il libro “La banda d’Italia” di Elio Lannutti edito da Chiarelettere riprende affermazioni diffamatorie rese dall’autore in altra sede, per le quali è già stata avviata azione legale per il risarcimento dei danni.

I contenuti del libro sono sotto attento esame da parte dei legali della Banca d’Italia per valutare se essi superino i limiti, pur ampi, del diritto di critica e di cronaca riconosciuti dal nostro ordinamento.

L’Istituto si riserva perciò ogni iniziativa nelle sedi opportune.

Si preannuncia pertanto una lunga e redditizia battaglia legale.

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