Caso Volkswagen: venticinque persone sono state sottoposte a controlli alla clinica universitaria di Aquisgrana
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“Venticinque persone sono state sottoposte a controlli alla clinica universitaria di Aquisgrana dopo che avevano respirato, per diverse ore, e in diverse concentrazioni, ossido d’azoto”.

E’ quanto riportano Sueddeutsche Zeitung e Stuttgarter Zeitung, rivelando nuovi particolari sui test in cui sono coinvolte Vw, Daimler e Bmw. La Società di Ricerca europea per l’Ambiente e la Salute nei Trasporti, fondata dai 3 colossi dell’auto, avrebbe promosso “un breve studio di inalazione con ossido d’azoto su persone sane”.

Secondo il rapporto della stessa società di ricerca (Eugt) che ha promosso gli esperimenti, e che viene citata dal giornale, non sarebbero stati rilevati effetti sui pazienti dovuti all’emissione del gas. La stessa società, probabilmente anche alla luce del dieselgate, è stata poi sciolta nel 2017.

Gli stessi gruppi automobilistici tedeschi  nel 2015 test, secondo quanto riportato, hanno fatto esperimenti sulle scimmie per verificare la nocività dei gas di scarico.

Secondo l’inchiesta infatti, nel laboratorio della ‘Lovelace Respiratory Research Institute’, in Messico, dieci scimmie giavanesi sono state chiuse in una stanza per quattro ore: mentre veniva proiettato un cartone animato per distrarle, gli veniva fatta respirare aria inquinata con i gas di scarico delle auto. La Bild scrive che tutte e dieci le scimmie sono ancora vive, ma “non si sa in quale stato di salute”.

“Le scimmie – ha spiegato il numero uno dell’associazione tedesca contro gli esperimenti sugli animali, Klaus Kronaus – sono animali che hanno bisogno di muoversi molto, già tenerle ferme per 4 ore corrisponde a una tortura. Il gas di scarico ha poi messo a rischio la loro salute”. Tutti i colossi dell’auto oggi si sono scusati definendo quei test una follia e un errore clamoroso.

Daimler però ha subito preso le distanze da questo nuovo caso. La Sz scrive che l’azienda ha affermato di “non aver avuto alcuna influenza sugli esperimenti” e i vertici dell’azienda hanno diffuso una nota per dire: “Siamo sconvolti dal tipo di esami condotti. E condanniamo aspramente questi test”. Daimler ha inoltre annunciato un’inchiesta.

Volkswagen chiede scusa per gli esperimenti sulle scimmie e prende le distanze da ogni forma di tortura degli animali. “Siamo convinti che il metodo scientifico scelto in quella circostanza fosse sbagliato”, ha affermato il colosso dell’auto, già travolto dal dieselgate e il cui nome compare fra le tre case automobilistiche che hanno promosso test dannosi su 10 esemplari, insieme a Bmw e Daimler. “Ci scusiamo per l’errore e per le sbagliate valutazioni commesse da alcuni”, continua il comunicato. Anche il presidente della Bassa Sassonia, Stephan Weil, maggiore azionista del gruppo, ha preso le distanze, definendo “assurda e nauseabonda” la procedura utilizzata.

Weil ha affermato che va chiarito anche lo scopo: se i test non fossero stati promossi per tutelare i lavoratori in fabbrica, ma a scopi di marketing e per le vendite, “non trovo nessuna giustificazione accettabile per procedure del genere”

Per adesso il colosso di Wolfsburg si limita a dichiarare che “non sono in alcun modo accettabili” i test dei gas sulle scimmie e che “chi ha sbagliato pagherà”, come assicura il presidente del Consiglio di sorveglianza Hans Dieter Poetsch, che afferma: “In nome di tutto il consiglio di sorveglianza, prendo le distanze con tutte le forze da pratiche del genere. Farò tutto il possibile perché vi sia un’indagine completa sulle procedure. E chi ha la responsabilità ne risponderà”.

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