Cassa depositi avvia la vendita del 4,5% di Generali

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La Cdp ha avviato la dismissione dei titoli Generali che ha in portafoglio, cioè la quota pari al 4,48% del Leone venduta a fine 2012 da Bankitalia al Fondo strategico italiano, che fa capo appunto a Cassa depositi e prestiti. Secondo gli accordi sottoscritti al momento del passaggio delle azioni, l’intera partecipazione dev’essere venduta da Fsi a terzi in modo «ordinato» «in un arco di tempo ragionevole e comunque entro» fine 2015.
Ieri con un comunicato Cdp ha precisato che Fsi ha «avviato un programma di copertura (e connesso prestito titoli) dal rischio prezzo della partecipazione detenuta in Generali». Finora il programma ha interessato poco più di metà delle azioni. Si tratta in sostanza di contratti che danno la facoltà di vendere i titoli a termine e a determinati prezzi. Fino al perfezionamento dell’operazione la proprietà resta però a Cdp, ecco perché nella nota si sottolinea che la partecipazione resta immutata. E così probabilmente si spiega anche la ragione per cui all’assemblea della compagnia triestina, che si è svolta il 30 aprile, non risultavano variazioni per quanto riguarda la presenza della Cassa nel capitale.
La precisazione «tecnica» è arrivata dopo che il presidente di Cdp, Franco Bassanini, ha dichiarato alle agenzie che circa il 50% della partecipazione in Generali «è stata venduta ai prezzi di mercato, un poco alla volta e si andrà avanti così». Bassanini, a proposito questa volta della Cassa, sempre ai cronisti ha detto che l’ipotesi dell’apertura o meno del capitale della Cdp a investitori privati «è un tema aperto. Ne abbiano ragionato con il governo molte volte».
Nel frattempo Generali prosegue nel programma di acquisto delle partecipazioni di minoranza in mercati considerati ad alto sviluppo. Nei giorni scorsi il gruppo guidato da Mario Greco ha rilevato il pieno controllo di Delta Generali, joint venture costituita in Serbia nel 2006 che nel Paese rappresenta il secondo operatore assicurativo.

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