Industrie in ripresa, mutui più 20% ma sullo spread pesa il voto: 191

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Balzo del 20 per cento per le erogazioni di mutui, fatturato e ordinativi in rialzo e previsioni positive per i prossimi mesi, ma nei mercati prevale il nervosismo per le elezioni europee, e lo spread Btp-Bund chiude a 191, undici punti in più rispetto a lunedì, ai massimi dall’inizio di marzo. La fibrillazione nei mercati non si limita alla Borsa italiana: sale anche lo spread per i Bonos spagnoli, che passa dai 166 punti di lunedì a 173,6.
Eppure i dati sull’economia italiana mostrano diversi spiragli di ripresa. A cominciare da quelli sui mutui delle famiglie: nonostante il mercato immobiliare sia ancora asfittico e i prezzi in caduta, l’Abi rileva che nel primo trimestre di quest’anno «le nuove erogazioni hanno registrato un incremento superiore al 20% rispetto allo stesso periodo del 2013». Una tendenza che dovrebbe trovare conferma nel resto dell’anno perché l’indice di accessibilità, che misura la possibilità di accendere un mutuo per acquistare una casa, «registra
un significativo miglioramento che lo riporta in linea con i valori pre-crisi», e il tasso medio applicato dal sistema bancario ad aprile è sceso al 3,39%, segnando il valore più basso dal luglio 2011. Qualche miglioramento anche sul fronte delle sofferenze nette, scese dai 78,2 miliardi di febbraio a 75,7 miliardi di euro grazie alle operazioni di cessione dei crediti già avviate da molti istituti, segnando così una inversione di tendenza (mentre tuttavia le sofferenze lorde segnano un nuovo massimo).
Il fatturato dell’industria, rilevato dall’Istat, segna a marzo un più 0,3% su febbraio, grazie esclusivamente alla spinta del mercato interno (più 0,9% contro meno 0,8% del fatturato estero). Su base annua l’aumento è del 2,7%. Meglio ancora gli ordinativi, con un aumento mensile dell’1,3%, e un più 2,8% sul marzo 2013. Un andamento che si dovrebbe rafforzare: secondo le previsioni di Prometeia-Intesa Sanpaolo il 2014 si chiuderà con una crescita del fatturato dell’1,5%.

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