Confidi, quale futuro?

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La crisi finanziaria ha prodotto nel rapporto banca/impresa un maggior apprezzamento dei profili di rischio degli  impieghi e un affidamento più selettivo alimentando un credit cruch già indotto da altre dinamiche. Ciò ha rilanciato la funzione dei Confidi per il contributo che possono offrire al funding d’impresa, sia sul piano professionale sia nella loro funzione di garanti.
La congiuntura economica negativa ha riorientato anche le politiche per le imprese e per il credito, e molte sono le iniziative e i regimi d’aiuto pubblico-istituzionali che hanno cercato di supportare le imprese nell’approvvigionamento finanziario anche interessando il mondo dei Confidi; non sempre però questo sforzo ha saputo garantire lo stesso grado di efficienza e funzionalità sia sul piano quantitativo sia su quello qualitativo.
I confidi possono raccogliere questa sfida? Si presentano adeguatamente strutturati e organizzati, i loro equilibri economico patrimoniali o i loro assetti organizzativo gestionali sono adeguati a questo impegno?
Fondazione RosselliGruppo ImpresaUniCreditPlanum e Università di Torino hanno inteso offrire il loro contributo partendo da un supporto informativo relativo all’universo dei Confidi volto a supportare le riflessioni afferenti la sfera degli interventi pubblici più opportuni, al ruolo che i Confidi possono svolgere nel rapporto con gli altri intermediari finanziari. Tutto ciò non mancando di tenere in debita considerazione l’evoluzione del mercato e degli assetti economico finanziari, organizzativo gestionali dei Confidi. Un contributo informativo che offrono agli stakeholder e agli altri esperti di questo settore perché insieme si possano responsabilmente affrontare le sfide che ci aspettano nel rilancio dell’economia
del nostro Paese.

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  • GIUSEPPE TOCCHETTI ha detto:

    L’incapacità del sistema bancario, nell’erogazione del credito in modo ottimale all’imprese meritevoli, costringe piccoli/medi imprenditori a richiedere lo stesso credito tramite i Confidi.
    I Confidi non fanno che aggiungere il loro costo ai finanziamenti.
    Molto spesso ” i comitati confidi” non sono che un gruppo di amici artigiani/commercianti/picoli imprenditori che si inventano “banchieri”.
    Mi sembra fin troppo eviedente la distorsione in essere; nonostante questo, essendo il sistema creditizio incapace di assolvere compiutamente la sua funzione, i Confidi continueranno ad esistere e ad aggiungere un costo al credito.
    Così come bisognerebbe verificare la capacità effettiva del Confidi nel dare garanzia.
    In non poche casi garantiscono 100 con un patrimonio di 10; ma finchè ……………. funziona.
    Quindi i confidi esisteranno ancora, nonostante tutto.
    Giuseppe Tocchetti

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