E’ la madre delle politiche monetarie non convenzionali. Infatti, crea liquidità dal nulla… quasi come per “magia”. Il QE è stato necessario post crisi del 2007-2008. Necessario perché ha evitato la paralisi del sistema bancario, e quindi il suo collasso. Dal 2009 in poi, gli obiettivi sono diventati più macroeconomici. Negli USA ha ridotto la disoccupazione. In Europa e Giappone serve a prevenire la deflazione.
Il primo paradosso del QE è che è diventato un fattore di destabilizzazione permanente (mercati assuefatti). Il sistema economico mondiale non sembra poter fare a meno del QE.
Il secondo paradosso è che le politiche di QE sono costrette ad allargare sistematicamente il loro perimetro di azione. Corollario ne è che con un debito mondiale in crescita, le opportunità di investimento dell’investitore privato si riducono. E magari si creano bolle speculative in altri asset.
Il terzo paradosso è la sua totale inefficacia nel risolvere i problemi, anche se lo si usa sempre di più. La politica monetaria da sola, quindi, non basta.
Il più grande paradosso è che solo alle politiche monetarie viene lasciata la responsabilità di risolvere i problemi. Quando si è in trappola della liquidità come adesso, l’unica arma sono politiche fiscali (ultra) espansive. Perchè? Ah… saperlo (soprattutto in Europa).