Le sfide del vecchio continente
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Conseguenze del referendum ancora ignote dal punto di vista economico. Cosa ci possiamo aspettare per i prossimi trimestri?

Al di là delle schermaglie politiche (voce grossa Bruxelles, richiesta mercato unico di Londra), rimane convenienza alla cooperazione. Fase iniziale di incertezza con venti di recessione in UK, ma poi riassestamento. Mantenimento in altre forme dello status quo per preservare i benefici della cooperazione raggiunti in 40 anni.

Può Brexit gettare benzina su altri scenari caldi in Europa? Il rischio c’è, ma c’era anche prima della Brexit. Euroscetticismo con radici profonde. Nasce da insoddisfazione verso benefici che globalizzazione ha consegnato ai cittadini europei, e che non sono stati apprezzati abbastanza. Si è teso a guardare più agli squilibri creati dalla globalizzazione. Brexit è stata una manifestazione di queste influenze e difficoltà. L’Europa non ha colpa del lato oscuro della globalizzazione. Si tende a scordarci degli anni ’50 e ’60, quando i benefici della classe media ci sono stati. E’ probabile che nelle prossime consultazioni europee questa insoddisfazione torni a galla, manifestandosi contro il quesito di turno, quale esso sia.

La presenza delle banche centrali ha rassicurato i mercati. In che modo Brexit potrà influenza le decisioni delle BC nei prossimi mesi? Brexit renderà ancora più colombe le BC, ossia mantenere le politiche monetarie in essere. Anche sostegno ai mercati finanziari. La BCE potrebbe estendere il piano di acquisti oltre marzo 2017. Forse la stessa Bank of England potrebbe riattivare il QE, e non aumenterà i tassi. Anche la FED potrebbe rivedere i suoi piani. Dalla Yellen si desidera fondamentalmente più chiarezzasulle sue mosse. Tassi bassi anche per tutto il 2016.

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