«Credito, l’esempio di Faissola»

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Oggi «ci sarebbe tanto bisogno di banchieri all’antica, di fronte a banchieri innovatori che hanno portato a situazioni di cui abbiamo visto tutta la gravità». Lo ha sottolineato il presidente del consiglio di sorveglianza di Intesa Sanpaolo, Giovanni Bazoli, intervenendo ieri sera a Brescia al convegno in ricordo di Corrado Faissola, a un anno dalla scomparsa.
Il banchiere piemontese, già presidente dell’Abi, è stato ricordato da Ubi Banca – di cui era presidente del consiglio di sorveglianza – con un volume di saggi sul tema «La banca commerciale in Italia: tradizione e innovazione». Tra i contributori, oltre allo stesso Bazoli, il presidente dell’Abi Antonio Patuelli; il leader del Credito cooperativo Alessandro Azzi; il presidente dell’Assbank, Camillo Venesio e quello dell’AssoPopolari, Emilio Zanetti; il presidente di Bnp-Bnl, Luigi Abete e quello della Popolare di Bergamo, Emilio Zanetti; gli ad di UniCredit, Federico Ghizzoni; di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina; della stessa Ubi, Victor Massiah; l’ex presidente dell’Abi Tancredi Bianchi; il direttore del Centro “Paolo Baffi” della Bocconi, Donato Masciandaro.
«Devo dire che sono abbastanza sereno in vista degli stress test» ha osservato Bazoli a margine, interpellato sul recente studio di Standard & Poor’s che ha stimato in 32-42 miliardi la necessità di accantonamenti prudenziali per il sistema bancario italiano nel 2014. «Nel complesso, ad eccezione di singoli casi, il sistema bancario italiano, e mi riferisco soprattutto a banche di grandi dimensioni, credo che potrà affrontare questo test con relativa sicurezza e tranquillità». Il presidente di Intesa Sanpaolo si è detto convinto anche che al Monte dei Paschi di Siena «l’aumento di capitale si farà». «Tutti noi ci auguriamo che si trovi una soluzione adeguata: ho già avuto modo di affermare che il caso Montepaschi è importante ma non è un tema che mette in discussione l’assetto e la salute del sistema bancario italiano».

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