La crisi economica ha messo in seria difficoltà il settore del credito un settore che ora deve ripartire

Ancora nessun commento

Il settore del credito è uno di quelli che nel nostro paese potrebbe far scattare la scintilla per l’uscita dalla crisi, soprattutto perché l’accesso al credito per le piccole e medie imprese resta un miraggio e se aperto potrebbe costituire il volano per la ripresa.

Tra Italia ed Europa, l’attività creditizia deve ripartire
Da più parti in Europa come in Italia ci si interroga su come poter far ripartire il settore del credito, per intermediari e mediatori è un momento difficile collocato in una fase globale di grande incertezza, dove però sia le famiglie sia le imprese necessitano come non mai di poter accedere al credito. La crisi economica che ha investito a livello globale tutti i settori, ha sicuramente contribuito allo scetticismo della domanda di credito (anche se la necessità è elevata) che è andato di pari passo con l’aumento delle sofferenze, inducendo gli operatori del credito a mantenete un atteggiamento più cauto soprattutto nella selezione da parte delle banche. Tutto questo processo ha influito e non poco sull’attività degli intermediari e dei mediatori creditizi, che hanno dovuto fare i conti non solo con la crisi ma anche con il trend negativo che ha nel tempo aggravato la situazione; ma la situazione sta lentamente migliorando, con la selezione attuata dagli istituti di credito oggi gli operatori del settore qualificati e certificati possono realmente fare la differenza. Il valore assoluto sta tutto nella consulenza e le banche sanno che un potenziale cliente motivato, informato ma soprattutto ben selezionato oggi costituisce il reale target di riferimento per l’accesso al credito; per questo motivo lo slancio del settore è legato soprattutto a quegli intermediari che sanno selezionare la clientela e sono capaci di ritagliare un’offerta su misura in base alle necessità ed alle richieste.

Facebook
Twitter
LinkedIn
Pinterest
Reddit
Tumblr
Telegram
WhatsApp
Print
Email

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

ALTRI ARTICOLI