Dal Report di Sostenibilità al Report Integrato
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Si è appena conclusa la seconda edizione del Convegno “ Dal Report di Sostenibilità al Report Integrato. Per banche, assicurazioni, imprese di servizi”, organizzato dall’Associazione Europea Sostenibilità e Servizi Finanziari (Assosef), in collaborazione con il Network Italiano Business Reporting (Nibr) e con la Green Business Executive School. L’evento è stato l’occasione per il Gruppo Credito Valtellinese (Creval) di presentare il Rapporto Integrato 2014, attraverso la testimonianza di Paolo Baroli – Servizio Corporate Identity Qualità e Sostenibilità della banca.
Il Gruppo Creval redige dal 1995 il Rapporto Sociale – sul sito è possibile visionare quelli dal 1999 ad oggi, e dal 2014 redige anche il Rapporto Integrato, re alizzato con un linguaggio accessibile a tutti, evitando il ricorso al gergo tecnico, e con infografiche che focalizzano subito e in maniera chiara i punti principali. Anch’esso è pubblicato sul sito della banca.
Con riguardo all’esercizio 2014, Creval ha prodotto i seguenti documenti:
  • Fascicolo di Bilancio, comprendente il Bilancio Consolidato del Gruppo e il Bilancio del Credito Valtellinese;
  • Rapporto Sociale;
  • Rapporto Integrato.
Il Rapporto Integrato è frutto di un lavoro di redazione basato sui principi dell’International Integrated Reporting Council e sulla logica del cosiddetto “pensiero integrato” con l’obiettivo di: migliorare la qualità delle informazioni; promuovere un approccio più coeso ed efficiente al reporting aziendale; rafforzare l’accountability e la responsabilità di gestione delle diverse forme di capitale (umano, finanziario, organizzativo, materiale/infrastrutturale, naturale e sociale/relazionale); sostenere le azioni mirate alla creazione di valore nel breve, medio e lungo termine.
Il Rapporto Integrato è un documento unico che racchiude sia le informazioni descrittive e finanziarie contenute nel Bilancio tradizionale, sia le informazioni descrittive e non finanziarie contenute nel Rapporto Sociale, in un’ottica non additiva ma di “innovazione trasformativa”. Esso infatti:
  • unisce la disciplina che deriva dalla rendicontazione esterna a quella che proviene dalla rendicontazione interna;
  • rende la rendicontazione il più utile possibile per tutti gli stakeholder;
  • richiede un alto livello di collaborazione all’interno del Gruppo;
  • pretende un alto livello di collaborazione con le componenti esterne al Gruppo;
  • riduce il rischio reputazionale;
  • aumenta la valenza della sostenibilità;
  • consente di essere trasparenti e di comunicare in modo strategico.

I dati e le informazioni pubblicati nel documento concernono l’anno solare 2014 e sono forniti dai responsabili di processo delle singole funzioni in forma coerente con le fonti ufficiali, in particolare la Relazione del Cda sulla gestione della banca e del Gruppo, con riferimento alla parte consolidata. I dati quantitativi sono riportati, come suggerito dal Global Reporting Initiative – GRI, lungo un lasso temporale di tre anni al fine di evidenziarne gli sviluppi progressivi.

Per assicurare la massima attendibilità delle informazioni riportate è stata privilegiata l’inclusione di grandezze misurabili direttamente, evitando il più possibile il ricorso a stime che, ove necessarie, sono fondate sulle migliori metodologie disponibili.
La lettura è facilitata dall’utilizzo di icone (nella logica della concisione e della connettività), di cui si avvale a fini esemplificativi anche per spiegare come le sei casistiche di capitali funzionali producono servizi e risultati e consentono di realizzare gli obiettivi individuati.
La natura di documento basato su principi e non su regole evidenzia l’alto valore aggiunto del Rapporto Integrato. Sintesi, concretezza, esplicitazione del modello di business, della catena del valore e della valenza dei sei capitali fondamentali per l’operatività quotidiana concorrono a situare questa rendicontazione sulla frontiera dell’innovazione virtuosa – anche in termini di connettività dell’informazione e orientamento all’intera platea degli stakeholder.
Il Rapporto propone all’inizio di ogni capitolo citazioni estrapolate dall’Enciclica di Papa Francesco “Laudato si’”, che contiene anche la migliore definizione di sempre dell’attività imprenditoriale: “L’attività imprenditoriale è una nobile vocazione orientata a produrre ricchezza e a migliorare il mondo per tutti”.
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