La finanza agevolata è qualsiasi strumento che il legislatore mette a disposizione delle imprese al fine dell’ottenimento di un “vantaggio competitivo” e si sostanzia in interventi di legge che vanno tipicamente a finanziare attività di investimento e di sviluppo delle imprese.
Esistono vari tipi di interventi e di contributo:
- CONTRIBUTO IN CONTO CAPITALE
- CONTRIBUTO IN CONTO ESERCIZI
- CONTRIBUTO IN CONTO INTERESSI
- MUTUO AGEVOLATO
- CONTRIBUTO IN CONTO CANONI
- CONCESSIONE DI GARANZIE
- BONUS FISCALI E CREDITO D’IMPOSTA
a) i contributi in conto capitale sono a fondo perduto. Vengono erogati a fronte di documenti di spesa quietanzati relativi a opere o beni strumentali;
c) i contributi in conto interessi vengono concessi su un finanziamento a medio/lungo termine e ottenuti a condizioni di mercato. L’agevolazione è successiva all’ottenimento del finanziamento. Vengono spesso erogati al finanziatore che può così abbassare il tasso;
d) il mutuo agevolato – contributo in conto interessi in cui esiste la contemporaneità tra concessione del finanziamento e agevolazione. Il mutuo può essere erogato solo a tassi agevolati;
e) contributo in conto canoni – a fondo perduto per leasing stipulati a costo di mercato;
f) concessione di garanzie:
- integrativa – in % delle perdite del finanziatore anche prima della conclusione delle procedure esecutive;
- sussidiaria – in % delle perdite del finanziatore anche prima della conclusione delle procedure esecutive;
- sussidiaria – idem, solo dopo la conclusione delle procedure esecutive.
La modalità di partecipazione per l’ottenimento delle agevolazioni sono generalmente di due tipi:
- A GRADUATORIA – la selezione dei progetti è basata su parametri oggettivi predeterminati, attraverso una valutazione comparata si creano graduatorie. I progetti vengono finanziati sino all’esaurimento dei fondi scorrendo la graduatoria;
- A SPORTELLO – l’istruttoria avviene in ordine cronologico di presentazione della domanda ed anche le agevolazioni (se i progetti vengono ammessi) vengono concesse considerando tale parametro.
Quasi tutti gli strumenti agevolativi intervengono a fronte di un programma di investimenti aziendali, pertanto è necessario aver bene pensato ad un piano industriale che generalmente contiene anche un piano degli investimenti.
Sia ben chiaro: il piano degli investimenti deve essere realistico e sostenibile con il modello di business prodotto dall’azienda.
A questo punto si è davanti ad un bivio: finanzio l’azienda con capitale di rischio o vado in banca e chiedo un finanziamento?
Orami la seconda ipotesi è veramente cosa rara da mettere in piedi, ma andiamo con ordine.
È proprio nel momento di ricerca della migliore soluzione finanziaria che dovrebbe entrare in gioco la finanza agevolata, perché è proprio in questo momento che è davvero utile, non prima, non dopo.
Tutto questo presuppone una conoscenza molto ampia degli strumenti finanziari a disposizione cosa che ovviamente non è sempre attuabile, pertanto io consiglio sempre di rivolgersi a professionisti che si occupano di questo, solo loro possono indicarvi il giusto strumento per supportare l’azienda.
Riprendiamo il discorso: abbiamo stilato un piano industriale e siamo pronti a supportarlo finanziariamente anche con l’ausilio di uno strumento di finanza agevolata.
Abbiamo anche trovato un investitore che è pronto ad investire una somma di denaro nella nostra iniziativa.
In questo scenario l’utilizzo di uno strumento agevolativo non è in antitesi anzi è esattamente complementare e vi spiego perché.
Quasi tutti gli strumenti agevolativi di “nuova generazione” sono costituiti da un finanziamento a tasso zero e magari da una piccola parte a fondo perduto; quasi tutti però sono a con la metodologia prima spendi, mi dimostri che hai speso seguendo il piano industriale e poi ti rimborso. Ed è proprio qui la complementarietà di cui accennavo sopra. Seguite bene: il finanziatore mette a disposizione una determinata somma di denaro per sostenere i primi investimenti, nel frattempo l’imprenditore attiva uno strumento di finanza agevolata, l’imprenditore effettua i primi investimenti che porta a rendicontazione dello strumento agevolativo e l’ente che gestisce lo strumento agevolativo rimborsa l’imprenditore di quanto rendicontato.
Questo meccanismo permette:
- all’investitore di non effettuare immediatamente l’intero investimento perché comunque l’impresa avrà altro denaro proveniente dallo strumento agevolativo;
- all’impresa di avere comunque ulteriore finanza a disposizione proveniente dallo strumento agevolativo o dalle risorse messe a disposizione dall’investitore;
- all’imprenditore di effettuare tutti gli investimenti necessari a sviluppare il piano industriale.
Come si evince dall’esempio fatto sopra la scelta del momento in cui utilizzare uno strumento agevolativo è determinante per avere un utile risultato farlo prima sarebbe non opportuno, farlo dopo perfettamente inutile.
Ancora una volta il tempo è la variabile da controllare.