Generali, le richieste della Consob sulle operazioni con parti correlate

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La Consob ha in corso verifiche sulle operazioni con parti correlate realizzate nel corso del tempo dalle Assicurazioni Generali. Il dossier della commissione presieduta da Giuseppe Vegas, secondo indiscrezioni, tenderebbe a fare luce su come si sono estrinsecati (ed eventualmente su come siano stati comunicati) i rapporti tra la compagnia triestina — in particolare sotto la guida dell’ex amministratore delegato Giovanni Perissinotto — e i soci più importanti (parti correlate vengono considerati gli azionisti, anche indiretti, della compagnia, nonché i manager). Generali vede come primo azionista Mediobanca (31,4%), poi Fsi (4,5%) e le famiglie De Agostini (2,4%), Caltagirone (2,2%), Del Vecchio (3%).

Lo stadio al quale è giunta finora l’indagine della Consob non è noto ma dovrebbe avere avuto impulso anche dal lavoro di verifica (con un audit interno) che l’amministratore delegato, Mario Greco — in sella al Leone da un anno —, ha avviato fin da subito. La compagnia sta preparando la documentazione da fornire alla commissione. La Consob peraltro ha acceso i riflettori da tempo: nel corso del 2012 ha richiesto per tre volte a Generali informazioni sugli investimenti e in generale sull’informativa societaria, in base all’articolo 115 del Testo unico della finanza.

Il tema dei rapporti con le parti correlate è stato nei mesi scorsi al centro di aspre polemiche, anche se lo stesso Greco parlando della revisione degli investimenti (asset review) che aveva portato a 1,271 miliardi di svalutazioni aveva detto: «Non facciamo gli storici, siamo qui per gestire il presente e il futuro». Sotto i riflettori erano finiti soprattutto i rapporti con i veneti di Palladio Finanziaria, azionista indiretto (attraverso Ferak) delle stesse Generali ma contemporaneamente partecipato da veicoli esteri del Leone. Ma l’elenco era molto più ampio.

All’assemblea di aprile Greco aveva premesso che «allo stato non c’è evidenza» di vantaggi occulti e responsabilità nelle operazioni con parti correlate, anche se era stata affidata agli avvocati Sergio Erede e Francesco Mucciarelli la valutazione di eventuali rilievi penali («che allo stato non sussistono») o azioni civili: «Continueremo le verifiche e se troveremo qualcosa prenderemo le iniziative necessarie». Greco aveva anche annunciato di aver disdettato il patto di Agorà, cui fa capo la Save (aeroporto di Venezia), e a proposito dell’altra finanziaria veneta, Finint, socio di Agorà, aveva definito i loro rapporti «complessi», «in varie sedi», manifestando l’intenzione di razionalizzarli.

Tra le più importanti operazioni con parti correlate (in totale 7.125 di cui circa 6 mila però con società controllate o collegate) in assemblea sono state segnalate quelle con Ppf (l’ex socio ceco Petr Kellner), Mediobanca, Ferak, De Agostini, i contratti assicurativi con Vincent Bollorè, Francesco Gaetano Caltagirone, Diego Della Valle e i rapporti di finanziamento con Intesa Sanpaolo. In Generali comunque non è rimasto quasi nessuno del vecchio top management, a parte il chief insurance officer Sergio Balbinot: anche l’ex direttore generale Raffaele Agrusti è dato in uscita.

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