I prestiti non performanti hanno raggiunto quota 185,5 miliardi di euro
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Il perdurare della crisi e dei suoi effetti ha ulteriormente elevato la rischiosità dei prestiti. Il rapporto di gennaio mostra come le sofferenze lorde siano aumentate dai 183,7 miliardi di dicembre 2014.

Ancora 20 miliardi e la cifra sarà pari a un decimo del Prodotto interno lordo italiano, che era pari a 2.031 miliardi a fine 2013 (dati Ocse).

Il rapporto sofferenze lorde su impieghi è salito al 9,7% a gennaio 2015 (8,4% un anno prima; 2,8% a fine 2007), valore che ha raggiunto il 16,3% per i piccoli operatori economici (14,2% a gennaio 2014; 7,1% a fine 2007), il 16,3% per le imprese (13,4% un anno prima; 3,6% a fine 2007) ed il 7% per le famiglie consumatrici (6,5% a gennaio 2014; 2,9% a fine 2007).

Le sofferenze nette hanno registrato invece a gennaio 2015 una diminuzione, passando da 84,5 miliardi di dicembre a 81,3 miliardi di gennaio. Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali è risultato pari al 4,50% a gennaio 2015 dal 4,64% di dicembre 2014 (4,31% a gennaio 2014; 0,86%, prima dell`inizio della crisi).

L’elevato livello delle sofferenze, ha segnalato l’Abi, è “anche determinato dalla lunghezza delle procedure di recupero dei crediti”. I più recenti dati del Ministero della Giustizia segnalano infatti che nel 2012 la durata media dei procedimenti di fallimento era pari mediamente a 7 anni, con punte di 20 anni a Messina. La durata media dei procedimenti di esecuzioni immobiliari era di 3 anni e 5 mesi.

Prosegue tuttavia al contempo il miglioramento della tendenza dei finanziamenti all’economia, anche se il tasso è sempre negativo.

A febbraio 2015, il totale dei finanziamenti a famiglie e imprese ha presentato una variazione annua del -1,4%, rispetto al -1,5% del mese precedente e decisamente migliore rispetto al -4,5% di novembre 2013, quando aveva raggiunto il picco negativo. Lo ha rilevato l’Abi nel consueto bollettino mensile.

Il dato di febbraio 2015 per i prestiti bancari a famiglie e imprese è il miglior risultato da luglio 2012. Dalla fine del 2007, prima dell`inizio della crisi, ad oggi i prestiti all’economia sono passati da 1.673 a 1.821 miliardi di euro, quelli a famiglie e imprese da 1.279 a 1.405 miliardi di euro.

I segnali positivi emergono comunque con maggior chiarezza dalle nuove erogazioni di prestiti bancari: i finanziamenti alle imprese hanno segnato in termini di valore cumulato del trimestre novembre 2014-gennaio 2015 un incremento di circa il 4% sul corrispondente periodo dell’anno precedente (novembre 2013-gennaio 2014). In termini di nuove erogazioni di mutui per l’acquisto di immobili sempre nello stesso periodo di riferimento si è registrato un incremento annuo di oltre il 35%, mentre, nello stesso periodo, il flusso delle nuove operazioni di credito al consumo ha segnato un incremento su base annua del +8,1%.

Anche in febbraio 2015 l’ammontare dei prestiti alla clientela erogati dalle banche operanti in Italia è risultato “nettamente” superiore – per un importo di quasi 120 miliardi – al totale della raccolta da clientela.

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