Il DDL sulla riforma del sistema confidi fatica a sortire l’effetto desiderato
deposito cauzionale deposito beni mobili, consumi

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Ieri la Commissione Finanze e Tesoro del Senato ha toccato velocemente il tema del DDL sulla riforma del sistema confidi (qui i testi delle audizioni):

 

Gianluca ROSSI ed altri. – Delega al Governo per la riforma del sistema dei confidi
(Seguito dell’esame e rinvio)

Prosegue l’esame, sospeso nella seduta del 15 gennaio.

Il vice ministro CASERO ritiene opportuno rinviare il seguito dell’esame del disegno di legge al fine di compiere ulteriori approfondimenti.

Il relatore FORNARO (PD) ribadisce la richiesta di ottenere dal rappresentante del Governo risposte sulle quali ci sia stata una preliminare interlocuzione tra i Ministeri competenti, atteso che l’iter del disegno di legge in titolo potrebbe anche essere ripreso a breve, ma ritiene che, senza un’effettiva valutazione del Governo, si rischia di non affrontare le questioni di maggiore rilievo.

Il senatore Gianluca ROSSI (PD), in qualità di primo firmatario del disegno di legge e rappresentante del Gruppo, rimarca il forte disappunto della propria parte politica per la mancanza di un’effettiva interlocuzione con il Governo sulla questione di maggiore rilievo affrontata nel disegno di legge di delega, costituita dalla gestione del Fondo centrale di garanzia. Come è emerso anche dalle audizioni, tale strumento ha assunto negli ultimi tempi una funzione sostitutiva dei confidi, venendo meno al compito fondamentale di aggiungersi all’attività dei consorzi fidi; inoltre è emersa una certa resistenza della struttura burocratica del Ministero dello sviluppo economico, che non appare assolutamente funzionale al buon esito del disegno di legge. D’altro canto, mentre il mondo produttivo ripone nella delega molte aspettative, l’attendismo prevalente tra i ministeri competenti non trova un’adeguata spiegazione.
Facendo proprie le osservazioni del relatore e del senatore Rossi, il presidente Mauro Maria MARINO sollecita il Vice Ministro ad adoperarsi affinché l’iter del disegno di legge possa essere adeguatamente supportato dal Governo.

Il seguito dell’esame è quindi rinviato.

Il DDL, fortemente voluto da Assoconfidi, fatica a sortire l’effetto desiderato di modifica del quadro normativo a favore degli enti di garanzia. A quanto pare l’interlocuzione col Governo è bloccata sulla delicata questione del ruolo (complementare o concorrente) del Fondo Pmi rispetto ai confidi. Forse i confidi riusciranno a portare a casa prima qualcuna delle loro richieste con questi emendamenti all’Investment Compact.

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