L’intervento del Fitd appare tuttavia al momento poco probabile poiché il fondo volontario viene alimentato dai contributi di tutte le banche consorziate, per cui un suo eventuale intervento dovrebbe essere approvato da tutti gli istituti di credito che vi aderiscono, che rappresentano il 91,5% del comparto.
A parte le aperture teoriche mostrate da Unicredit e Banca Intesa, la maggior parte degli istituti è apparso piuttosto riluttante all’idea di poter versare contributi a favore delle banche venete. Tanto più che al momento il Fitd non dispone delle risorse necessarie per un intervento.
Ieri Pier Carlo Padoan, ministro dell’Economia, nel corso del question time alla Camera ha sottolineato che: “Ogni valutazione e considerazione in ordine a un possibile investimento, del tutto volontario, non può che competere alle banche”.