In attesa della Bce le Borse europee si dimostrano molto nervose
borsa italiana

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Il Ftse MIB cede lo 0,04%. Sono cambiate le prospettive sulla riunione della Bce.

La maggior parte degli analisti scommette che Mario Draghi finirà per non annunciare ulteriori misure straordinarie. Al mercato, che ha perso la trebisonda, non resta che sperare che la Bce faccia qualcosa per scongiurare la caduta in una fase di deflazione dell’area euro e per rilanciare un’economia sempre fiacca. L’intraprendenza di Mario Draghi è cruciale forse ancora di più delle azioni della Fed, che dovrebbe lasciare i tassi invariati allo zero fino al 2016, per decidere la direzione che le Borse prenderanno a fine anno.

A Piazza Affari, fari puntati su FCA dopo che è stato annunciato il prezzo dell’Ipo di Ferrari e in attesa della decisione sul caso dei vantaggi fiscali ottenuti in Lussemburgo. I 52 dollari per titolo della casa di Maranello sono sulla parte alta della forchetta. Oggi dovrebbe arrivare il verdetto della Commissione europea sul gruppo guidato da Marchionne: la multa potrebbe anche arrivare a 200 milioni di euro.

Occhio anche al comparto bancario, dopo il varo di un aumento di capitale da parte di Credit Suisse. MPS intanto ha annunciato una nuova emissione di covered bond per 750 milioni di euro con scadenza 2022.

I timori sul rallentamento dell’economia cinese penalizzano anche oggi il comparto del lusso. Dopo la sbandata di ieri, recupero timido per Luxottica (+0,5%).

Fuori dal paniere principale sono ben impostate le Zucchi mentre vanno avanti le trattative per salvare la società sul rischio della bancarotta. Perdono invece oltre il 4% le Premuda e le Gefran.

In ambito di reddito fisso lo Spread tra Btp e Bund apre poco mosso a 104 punti base.

Sul fronte macro, in Asia le esportazioni giapponesi sono cresciute dello 0,6% in settembre, il livello più basso da agosto 2014. E pensare che le previsioni erano per un ben più solido +3,4%.

Malgrado la delusione per i dati, la Borsa di Tokyo ha chiuso in rialzo dell’1,9%. Male invece Shanghai: le esportazioni verso la Cina sono scese del 3,5%, mentre le importazioni sono calate dell’11,1%.

Tra le materie prime, i futures sul petrolio Wti ritracciano attestandosi in area 46 dollari al barile. L’oro recupera a 1.179,3 dollari l’oncia.

Sul valutario euro in rialzo a 1,1354 dollari.

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