A rivelarlo è una ricerca condotta da Morgan Stanley, che elenca alcune fra le più comuni pratiche scorrette messe in atto dai colossi del credito: fra le più clamorose, la manipolazione dei tassi Euribor e Libor, e la vendita di prodotti finanziari a forte rischio aggirando i divieti entrati in vigore dopo la grande crisi.
Eppure la lezione non è bastata: dall’inizio dell’anno sono tornate a fioccare le sanzioni, come quella alla Deutsche Bank da 2,5 mld di dollari (2,35 mld euro).
Le multe sono suddivise tra il 55-60% dell’importo complessivo alle banche americane e il resto a quelle europee. Se il settore non canta vittoria, ad avvantaggiarsi di questa politica sono le autorità americane, che hanno visto le entrate lievitare. I numeri forniti da Boston Consulting dicono che il 63% delle multe inflitte nel Vecchio continente è legato a pratiche scorrette effettuate negli Stati Uniti.