Indagine conoscitiva sui rapporti tra gli operatori finanziari e creditizi e la clientela
ANIA

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“È essenziale che il quadro normativo persegua la stabilità del sistema, garantendo piena tutela ai risparmiatori e agevolando il finanziamento delle attività economiche”. Con queste parole si apre l’audizione tenutasi il 13 luglio, presso la commissione Finanze della Camera, della presidente di Ania, Maria Bianca Farina, in occasione dell’ “Indagine conoscitiva sulle tematiche relative ai rapporti tra gli operatori finanziari e creditizi e la clientela”, organizzata dalla commissione.

Farina, tra le tante questioni toccate, ha ribadito che “gli articolati presidii di stabilità, sicurezza e tutela degli assicurati, seppur meritevoli di semplificazione e razionalizzazione, hanno dimostrato nel corso degli anni di funzionare, consentendo alle imprese di assicurazione di soddisfare gli impegni assunti nei confronti degli assicurati”.
L’industry è solida e il patrimonio netto ammontava, a fine 2015, a 66 miliardi, con un indice di solvibilità (Solvency I) che si piazzava a “livelli di assoluta sicurezza”, mentre i primi dati calcolati secondo Solvency II attestano “un ulteriore miglioramento”. La resilienza del comparto (evidente nelle crisi del 2008 e del 2011-2012) è merito sia di un quadro regolamentare ben strutturato sia del comportamento “prudente”, degli operatori.
Il modello di business “ha costituito una potente salvaguardia contro la volatilità estrema dei mercati e contro le logiche finanziarie di breve periodo”. Secondo Farina, inoltre, Solvency II offre tutti i presidi prudenziali necessari per mantenere la stabilità finanziaria nel tempo (un caso d’insolvenza ogni 200 anni), e l’eventuale introduzione di requisiti patrimoniali specifici per il rischio sovrano, cosa di cui in sede Eiopa si parla da tempo, “potrebbero invece intaccare tale modello, mettendo in crisi un sistema assicurativo che ha sempre dato prova di grande stabilità”.
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