Chi fa investimenti controcorrente inizia a vedere i primi risultati
business plan

Ancora nessun commento

Chi fa investimenti controcorrente inizia a captare i primi segni di vita in un mercato finanziario dipendente dalle droghe monetarie, manipolato dai grandi burattinai della finanza e quanto mai volatile, ai limiti della schizofrenia. Le opportunità di guadagno iniziano a presentarsi, ma solo chi ha i nervi saldi è in grado approfittarne al momento giusto.

Ci sono dei momenti in una fase di mercato rialzista in cui degli choc al ribasso sono salutari se saltuari. Rappresentano una pausa fisiologica necessaria, affinché i listini possano poi tornare a prendere slancio. Come ricorda anche Natixis Global Asset Management, “vi sono diverse possibilità, al di là dei mercati obbligazionari, per ottenere fonti di reddito interessanti e per costruire portafogli più robusti”.

Il problema quest’anno, rispetto alla settimana del Black Monday di agosto 2015, è che gli choc sono stati quasi esclusivamente negativi. Il risultato finale è stato che l’azionario e gli altri asset rischiosi “hanno dovuto fare i conti con la legge di gravità”, come scrive John Plender sul Financial Times.

Un po’ come era avvenuto già ad agosto dell’anno scorso, anche a gennaio di quest’anno il rallentamento della Cina e delle altre economie dei mercati emergenti è stato il fattore principale a gettare nel panico i rialzisti e rendere sempre più pericolosi gli investimenti in Borsa.

La differenza è che più passa il tempo e più cresce la sfiducia nelle capacità delle autorità di Pechino di affrontare la situazione con la dovuta oculatezza. Inoltre si teme che una nuova svalutazione dello yuan potrebbe fare precipitare ulteriormente la guerra valutaria mondiale in corso.

In Europa e Stati Uniti – se si escludono le aziende energetiche e i persistenti rischi di deflazione – il collasso dei prezzi del petrolio ha avuto un impatto positivo. I consumatori dei paesi industrializzato ne hanno givoato. Settori come quello automobilistico e dei beni al consumo pure.

Gli choc degli ultimi mesi, tuttavia, hanno portato alla luce una verità molto scomoda per chi fa investimenti. Da quando le banche centrali hanno varato misure straordinarie di allentamento monetario, inflazionando i valori di mercato, i titoli dell’obbligazionario, ma anche di Borsa, offrono rendimenti sempre più logori.

È vero sopratutto per quanto riguarda i Bond, che nell’area euro offrono rendimenti pari a zero se non negativi a seconda delle scadenze. Ma è vero anche per l’azionario, che in certi casi è vulnerabile a eventuali tagli del dividendo.

In questo contesto la differenza è che le banche centrali, per lo meno negli Stati Uniti, non sono più le sole a “reggere la baracca”. La divergenza nei mercati finanziari e in materia di politica monetaria crea delle opportunità di guadagno che potrebbero tentare gli investitori con i nervi maggiormente saldi. Per i trader contrarian, “dopo un’esperienza ai confini con la morte ci sono segni di vita” per i loro investimenti.

Facebook
Twitter
LinkedIn
Pinterest
Reddit
Tumblr
Telegram
WhatsApp
Print
Email

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

ALTRI ARTICOLI