L’ energia nucleare è migliore di quella prodotta da combustibili fossili
La crisi in corso e il bisogno di sicurezza energetica hanno portato il mondo a rivalutare l’intera catena di approvvigionamento energetico e le materie prime critiche.
energia nucleare

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La crisi in corso e il bisogno di sicurezza energetica hanno portato il mondo a rivalutare l’intera catena di approvvigionamento energetico e le materie prime critiche.

L’energia prodotta dalla fissione nucleare è centinaia di volte superiore a quella prodotta dalla combustione della stessa quantità di combustibili fossili, e notevolmente più pulita. L’atteggiamento nei confronti dell’energia nucleare sta cambiando: l’esigenza di decarbonizzare, poter contare su elettricità affidabile e soddisfare la crescente domanda di energia renderanno il nucleare una parte sempre più importante del mix energetico mondiale.

Dati alla mano, secondo la Comunità Europea dell’Energia Atomica, l’uranio che proviene al di fuori dell’UE-27 rappresenta il 95% del consumo totale interno dell’UE e la Russia è la seconda fonte di uranio per gli Stati membri dell’UE dopo il Niger. La Russia ha circa il 43% della capacità di arricchimento globale, l’Europa il 33%, la Cina il 16% (ma la sta ampliando velocemente) e gli Stati Uniti il 7%. Una certa capacità inutilizzata si trova sia negli Stati Uniti che in Europa.


Nell’Asia Pacifica, l’energia nucleare rappresenta oggi solo il 4% del mercato
: “tuttavia, quest’area, afferma Rohan Reddy, research analyst di Global X, sarà cruciale per l’espansione dell’industria nucleare, perché la maggior parte dei Paesi, tra cui Giappone, Cina, India e Corea del Sud, hanno un programma nucleare in fase di sviluppo”.

Ad avere il programma nucleare più ambizioso è la Cina, con piani per la costruzione di circa 150 nuovi reattori in meno di due decenni. La China Nuclear Energy Association ritiene che 6-8 nuovi reattori all’anno fino al 2025 siano un obiettivo ragionevole, con la possibilità di arrivare a 10. Se portato a termine, la Cina diventerebbe il più grande produttore di energia nucleare al mondo.

Insomma, occhi puntati sull’uranio anche se ha uno scarso volume di scambi sulle piattaforme dei futures ed è soggetto a limitazioni di proprietà, il che lo rende più complesso come investimento rispetto ad altre materie prime. “Un ETF con esposizione al settore dell’uranio, dunque, può essere la scelta più adeguata per la maggior parte degli investitori” conclude l’esperto.

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